Luciano Spalletti ha commentato la vittoria dell’Inter a Empoli grazie al gol di Balde Keita. Ecco le sue dichiarazioni.
L’Inter vince una partita fondamentale al Carlo Castellani contro l’Empoli. Tre punti importanti per la squadra di Luciano Spalletti, che è apparso soddisfatto per il successo nell’intervista a Sky Sport. Il tecnico però sa che i suoi devono migliorare su tanti aspetti.
LA PARTITA – “Sono partite che diventano pericolose se non le affronti con la mentalità giusta. So cosa può dare Iachini. All’inizio non siamo riusciti ad essere brillanti, a fare possesso in sicurezza e ad attaccare con le vampate. Meglio nel secondo tempo, loro avevano speso molto e noi siamo stati più bravi nelle individualità e a creargli problemi. Loro però sono sempre stati pericolosi, a giocare negli spazi sono bravi ed è difficile ricoprire questi spazi. Era fondamentale questa vittoria, penso sia anche giusta“.
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KEITA – “Abbiamo individualità, un collettivo importante. I sostituti sono come i titolari. Tutti insieme però non possono giocare. Se si riesce ad alternarli, e prendere il meglio di tutti, si riesce a portare a casa il meglio da tutti. E’ un ragazzo splendido, ha un modo di fare voglioso, cazzeggia più di tutti. E’ bravo a parlare, si diverte a stuzzicare i compagni di squadra. Ho trovato un’altra persona rispetto a quella raccontata alla Lazio“.
AMBIZIONI – “Bisogna fare un campionato ed un Europa League importante. C’è una Coppa Italia da cominciare, se riesci a fare subito poi puoi giocare una finale. C’è da lavorare. Trofeo? Sono rimasti solo due, perché il campionato lo vince la Juventus. Quelle due si andranno a giocare. Però noi dobbiamo migliorare tanto. Oggi abbiamo perso delle palle e non dobbiamo farlo. Oppure non si può non chiudere la partita e ritrovarsi negli ultimi minuti con l’ansia di pareggiarla“.
NAINGGOLAN E LAUTARO MARTINEZ – “Radja ha giocato perché ci mancava qualche vampata, lui ti alza lo spessore, anche quando ti soffoca sulla palla persa. L’ho messo perché pensavo mi potesse dare una mano. E’ una valutazione da allenatore. Gli vogliamo bene, è un ragazzo sensibile. Le sue qualità di persona vengono fuori quando gli parli. Spesso è attratto da altre cose. E se le metti davanti al calcio, non vinci. Lautaro è una punta centrale, se gli chiedi di fare dei rientri poi perde le qualità. Quando lo metti però dà una scossa, perché dà l’impatto dal punto di vista fisico e caratteriale“.
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