Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Spal, match probabilmente decisivo per la sua permanenza sulla panchina rossonera.
Conferenza stampa di vigilia per Gennaro Gattuso. Milan-Spal è l’ultima gara del 2018 rossonero e, se dovesse andare male, potrebbe essere anche la sua ultima partita da allenatore del Diavolo. Il tecnico non pensa al futuro ma è concentrato solo sulla gara di domani, fondamentale sotto ogni punto di vista. Tanti gli argomenti toccati dal mister rossonero.
FIDUCIA – “Siamo una famiglia, ma arrivano tanti spifferi. Dobbiamo fare di tutto per allontanarli, oggi c’è tanta delusione per i risultati che non arrivano, così come i gol. A Frosinone abbiamo approcciato male la partita, poi potevamo vincerla o perderla. Dicembre è stato disastroso, ora abbiamo l’occasione di girare a 31 punti. E’ dal primo di luglio che sento dire che devo andare via, oggi i calciatori devono pensare a dare il massimo, non del mio futuro. I dirigenti mi danno fiducia, è normale che servono i risultati, ma non posso pensare al mio futuro”.
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PROBLEMA GOL – “Dobbiamo trovare tranquillità, abbiamo fallito troppi match-ball. Sento troppo pessimismo, anche quando eravamo quarti. Bisogna essere lucidi, lavorare con professionalità e continuare. Quando giocavamo bene non vincevamo, giocando male a Udine abbiamo vinto al 95′, così come contro il Genoa. Le differenze sono i dettagli. Castillejo? Partito bene, poi ha perso 2-3 volte palla ed è sparito, sintomo di poca serenità. Il mio ed il nostro futuro è oggi”.
HIGUAIN – “Voglio vedere l’Higuain del secondo tempo di Frosinone, quando saltava l’uomo e si è creato 2-3 palle gol. Poi i gol si sbagliano ma voglio rivederlo carico. Contro la Juve ha avuto una brutta botta psicologica. Non voglio sentir parlare di cessione, ha grande carisma, è un elemento importante. In questo momento non riesce a buttarla dentro, ma ci può dare qualità e superiorità numerica. Vi parlo di un grafico: Higuain fa più dribbling quest’anno rispetto all’anno scorso, tocca gli stessi palloni e gli manca solo la stoccata. Alla Juve gli toccavano 3-4 palle-gol a partita e riusciva a segnare, a livello mentale qualcosa ha pagato. Per me resterà qui”.
LE ASSENZE – “Voglio vedere un Milan tosto. La paura va messa da parte. Potevamo fare certamente qualcosa in più, potevamo vincere con Bologna e Torino, il rammarico più grande è quello. Inutile ora stare qui a rammaricarsi sugli infortuni. Certo, abbiamo perso Biglia e Bonaventura con cui facevamo un gioco diverso. Oggi c’è confusione, tante volte abbiamo perso identità facendo robe a metà”.
CALHANOGLU – “A Frosinone l’ho messo sulla fascia, poi mezz’ala, ha avuto difficoltà con la Fiorentina. Non è uno che si nasconde, chiede palla, esce fuori. Io voglio questo da lui, poi so anche io che non sta giocando ai suoi livelli, ma come lui anche Castillejo, Cutrone e Higuain. Finché io sono l’allenatore rimarrà qua, per me è fondamentale, almeno per come voglio giocare io. Ai calciatori nei momenti difficili va data fiducia”.
FUTURO – “Ogni giorno parlo con Maldini e Leonardo, c’è grande onestà, la vicinanza da parte loro la sento. Se andiamo ad analizzare bene si può parlare di coesione. Non ci sono problemi e questo è importante anche per i miei calciatori. La società non mi ha dato nessun ultimatum, anzi, mi ha sempre detto di non stare a sentire le voci”.
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