MotoGP, Petrucci: “Dovizioso mi ha chiesto di collaborare”

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MotoGP, Petrucci tra alleanza con Dovizioso e voglia di restare in Ducati.

Il campionato MotoGP 2019 sarà molto importante per il futuro di Danilo Petrucci. La Ducati gli ha dato un’occasione molto importante, quella di correre per la squadra ufficiale, e lui vuole sfruttarla. Intende dimostrare di meritarsi quel posto, nonostante i dubbi di qualcuno per le sue stagioni un po’ altalenanti.

Il contratto del pilota umbro è di durata annuale, pertanto la motivazione a ottenere risultati non manca. Petrux sa che, come si è guadagnato il team factory, può anche perdere quella sella. Nella sua ex squadra Pramac ci sono Jack Miller e Francesco Bagnaia intenzionati a rimpiazzarlo nel 2020.

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Petrucci vuole conquistarsi la riconferma e sa che per convincere Ducati c’è un solo modo: fare risultati. Nei primi test è già partito molto forte, segnale di quanto sia stimolato nel voler vincere questa sfida: «Volevo partire col piede giusto – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport -. Le ultime gare, soprattutto quelle calde, sono state al di sotto delle aspettative e non volevo rincorrere da subito. Era necessario spingere e lavorare già in ottica gara. Dall’Igna è rimasto molto contento, ha sorriso più in quei 4 giorni di test che nei quattro anni precedenti».

Per approcciare al meglio la nuova avventura il pilota di Terni cambierà preparazione alimentare, fisica e mentale rispetto al passato. Lavorerà con BioTekna: società specializzata nelle tecnologie biomediche per migliorare le prestazioni psicofisiche e i processi di longevità. A proposito di questa scelta, Petrucci ha rivelato: «Me lo ha chiesto Dovi e ne sono onorato. Mi ha detto che ha bisogno di un compagno forte per sviluppare la moto, per far andar più forte lui».

Un Andrea Dovizioso molto collaborativo con il nuovo compagno, dunque. Qualcosa di abbastanza inusuale in MotoGP, dove ciascun rider pensa a sé stesso. Lo stesso Petrux è rimasto sorpreso, però è decisamente favorevole a questa sorta di alleanza interna in Ducati: «Dovi mi ha fatto un discorso estremamente chiaro e consapevole: “Guarda, non facciamo come abbiamo sempre fatto con i compagni, che devono essere il primo avversario da eliminare. Collaboriamo, inutile rovinare un rapporto buono come il nostro. Costruiamo una moto superiore per poi giocarcela”. È bello iniziare questa esperienza così, sapendo che hai un compagno a fianco, non il primo avversario. Le gare poi saranno le gare, ce la giocheremo». Collaborazione sì, ma fino a un certo punto…

 

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Matteo Bellan

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