MotoGP, lutto Ducati: è morto il team coordinator Silvio Sangalli

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MotoGP: Ducati piange la scomparsa del team coordinator Silvio Sangalli.

Lutto in casa Ducati. Nella giornata di ieri è venuto a mancare Silvio Sangalli, team coordinator in MotoGP. Aveva solamente 54 anni. Ovviamente la casa di Borgo Panigale e diverse persone che lo conoscevano hanno manifestato anche via social network il proprio dispiacere.

Ducati sui propri profili ufficiali ha scritto il seguente messaggio: «Ciao Silvio, ci hai lasciato davvero troppo presto… Tutto il team ti ricorderà sempre per il tuo sorriso e per la tua disponibilità. Un grande abbraccio alla tua famiglia e ai tuoi amici. Ci mancherai molto…».

Pure Davide Tardozzi, team manager della squadra MotoGP, ha voluto ricordare l’amico scomparso: «Ciao Silvio, la tua disponibilità e la tua compagnia mancheranno a tutti. Sei stato un compagno di lavoro fantastico ed un amico leale Non ti dimenticheremo mai. Rip».

Solamente due anni in rosso, ma pure Jorge Lorenzo ha avuto modo di conoscere Sangalli e ha pubblicato un pensiero per lui: «Ieri Silvio Sangalli ci ha lasciato… membro di @DucatiMotor e un grande amico per tutti noi che lo conoscevamo. A volte la vita è ingiusta per le persone che se lo meritano di meno. Ti ricorderò sempre con il tuo grande cuore, positività e disponibilità. RIP amico».

Non sono mancate neppure le parole di Guido Meda, noto giornalista e vice-direttore di Sky Sport, che ha utilizzato belle frasi per l’ex team coordinator MotoGP Ducati: «Nel paddock della Motogp ci sono degli esseri umani che sono fiori profumati con i petali delicati, pur essendo uomini forti e instancabili. Il team coordinator della Ducati Silvio Sangalli era uno di questi. Sorridente, aperto, cortese, discreto , rispettoso del prossimo e sempre disponibile ad una chiacchiera. Ecco, Silvio se ne è andato stamattina e manca già tantissimo. Un abbraccio forte a chi gli voleva bene, un abbraccio forte e speciale al Team Ducati che perde un team Coordinator prezioso e un amico appassionatissimo».

 

Matteo Bellan

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