MotoGP | Lorenzo carico per la sfida in Honda con Marquez.
Jorge Lorenzo nel biennio 2019-2020 sarà compagno di Marc Marquez in Honda e vuole batterlo. Sarà tutt’altro che semplice, visto che il connazionale dal 2013 ad oggi ha vinto ben cinque titoli mondiali in MotoGP. Però lui ci proverà.
Il maiorchino è salito sulla RC213V nei test di Valencia e Jerez, iniziando il proprio adattamento alla nuova moto. Dopo Yamaha e Ducati, il cinque volte campione del mondo dovrà trovare feeling anche con la Honda. Essendo lui un grande pilota, tutti sono certi che riuscirà ad essere competitivo già nel 2019. Sistemati polso e piede, che gli hanno dato problemi nel finale di stagione, potrà lavorare al meglio.
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Lorenzo ha rilasciato un’intervista a BT Sport e ha parlato della sfida Honda con compagno il dominatore della MotoGP di questi anni. Ha voglia di vincere: «Marquez è stato il più rapido negli ultimi anni – spiega –, ma sono riuscito a portargli via il titolo nel 2015, anche se per pochi punti. Sono stato l’unico pilota ad interrompere la sua striscia e a batterlo. Non è detto che questo accada ancora. Dovrò cercare di lavorare al massimo e dare il meglio di me stesso per farlo ancora e conquistare il mio 6° Mondiale. Sicuramente non sarà semplice».
Il rider di Palma de Maiorca è consapevole di doversi adattare alla RC213V ed è convinto di riuscirci. Ce l’ha fatta con Yamaha e Ducati, ce la farà pure con la Honda. Infatti dichiara: «Dovrò cambiare ancora il mio stile di guida, perché ogni moto lo richiede. Sicuramente manterrò la mia base, quello non lo cambi mai. Dovrò essere furbo a capire come fare, ho tante cose da imparare da Marquez. Ha tanta esperienza su quella moto, che per me è nuova. Ruberò qualche segreto da lui, ma anche lui lo farà da me, perché siamo due grandi piloti e due campioni del mondo».
Non manca di elogiare Marquez, ma spende buone parole anche per Valentino Rossi. Il pensiero di Jorge sul suo compagno ai tempi della Yamaha è molto positivo: «Valentino è un pilota impressionante. Quello che ha fatto ad esempio nell’ultimo GP di Malesia: correre 15 giri costanti, non scendendo mai oltre il decimo di secondo, con un caldo infernale e 40°C. Sono rimasto scioccato da quella prestazione».
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Matteo Bellan