Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale, in ESCLUSIVA alla redazione di SportNews.eu . Parla di Nazionale, di futuro e della possibilità di allenare il Milan.
La Nazionale non è riuscita a qualificarsi per le Final Four della Nations League ma contro il Portogallo si sono visti passi avanti. Il ct Mancini comincia a trovare l’assetto giusto?
“Esprimere giudizi adesso sarebbe un errore. Diamogli il tempo necessario”.
Sembra manchi un centravanti che segni. E’ questo il problema principale?
“Il fatto che contro il Portogallo non siano state realizzate reti è stato un caso. Secondo me l’Italia ha dimostrato di avere buoni attaccanti”.
Mancini aveva ridato fiducia a Balotelli. Come mai questo giocatore non riesce mai ad imporsi?
“Dipende solo da lui”.
Intanto la Germania è retrocessa nella serie B della Nations League. Ciclo finito?
“Sì, però non mi stupirei se ripartisse e tornasse in poco tempo ad essere una grande Nazionale. I tedeschi hanno una doppia virtù, sono pazienti nella programmazione e danno il giusto peso ai periodi di difficoltà come quello attuale”.
A proposito di pazienza, agli Europei del 2008 la sua Nazionale uscì ai quarti di finale, ai rigori e contro la Spagna. Lei fu mandato via. Qualche rimpianto?
“No. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. L’importante è che si continui a lavorare, a crescere, a migliorare. Guardarsi indietro non rientra nel mio carattere. A me interessa il presente per essere migliore in futuro”.
E’ vero che in questo periodo il Milan l’ha contattata? Si parla di una cena tra lei e il ds rossonero Leonardo…
“Non mi ha mai cercato nessuno. Sono falsità. Peraltro chi vuole fare una cena per parlare di certe cose non va certo in un ristorante. Qualcuno si diverte a dire cose non vere. Spesso in Italia siamo costretti a commentare fatti inesistenti”.
Da ex giocatore del grande Milan, sogna di allenarlo?
“Credo che chiunque sarebbe felice di allenare una grande squadra come il Milan. Detto questo, è giusto avere rispetto per un collega come Gattuso. Non voglio essere strumentalizzato”.
E’ stato all’estero nei giorni scorsi. Ha avuto proposte da qualche club?
“Qualche chiacchierata c’è stata ma nulla da farmi fare una scelta definitiva”.
Comunque allenerebbe volentieri fuori dall’Italia?
“Sono pronto a qualsiasi tipo di esperienza, purchè mi convinca il progetto”.
In Italia esiste l’anti Juve?
“La Juventus è la squadra più forte. E’ la più collaudata non solo in termini di rosa ma anche di organizzazione, società, mentalità. E credo che quest’anno se la giochi anche in Champions League”.
Di Quintiliano Giampietro
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