Sakho: “Da piccolo soffrivo la fame, ora rendo quello che posso in beneficenza”

Mamadou Sakho parla della sua difficilissima infanzia in un racconto toccante alla CNN.

“So cosa significa non mangiare o non dormire per giorni e avere freddo. Ho dovuto dormire per strada, chiedere soldi e anche rubare per il cibo. Ora studio per aprirmi la mente”, confessa l’ex capitano del Psg, ora al Crystal Palace, cresciuto nella Gouette d’Or, un quartiere multietnico di Parigi, oggi considerato  creativa ma 28 anni fa terra di povertà.

Il calcio è stata la fortuna: “Mi ha aiutato a cambiare la mia vita e a restituire qualcosa. Prima non avevo nulla. Ora mi va tutto bene e cerco di restituire quello che posso”, ammette Sakho che ha lanciato un’associazione di volontariato dal nome Amsak (Association, Mamadou, Sakho), con lo scopo di aiutare persone in Francia, Inghilterra, Africa. 

 

 

 

 

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