Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera il candidato unico per la presidenza federale, attuale numero uno della Lega Pro, illustra il suo programma in vista delle elezioni del 22 ottobre. “La mia sarà una rivoluzione di sistema per arrivare presto ad una nuova concezione del calcio che sia più equo e sostenibile. Bisogna partire dai giovani ma anche da una riqualificazione etica e morale” dice Gravina.
Il dirigente della Lega Pro indica la ricetta giusta per la riforma dei campionati:”La svolta deve essere il semiprofessionismo in serie C. Per togliere 20 squadre nell’area professionistica occorrerebbe un quinquennio, meglio lavorare sulle norme vecchie di trent’anni” aggiunge.
Sull’intesa con il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia dopo la rottura che portò al commissariamento, Gravina dice:”Ciascuno di noi ha fatto un passo indietro prima di farne due in avanti e abbiamo trovato l’accordo anche con AIA e Assoallenatori”. Duro invece quando parla della rottura con il presidente dell’AIC Damiano Tommasi: “La sua scelta è un atto immorale”.
Infine il numero uno della Lega Pro apre all’ipotesi di Beppe Marotta alla guida del Club Italia:“Sarebbe il profilo giusto perché parliamo di un grande dirigente a livello europeo. Ci siamo confrontati e ho potuto verificare il suo interesse, ma la sua disponibilità si scontra con i parametri economici. Non so se sarà possibile” conclude Gravina.