“Non siamo favoriti, ma magari questo potrebbe essere anche un vantaggio. Diamo fiducia a Nibali perché ha dimostrato di essere quello che regge certe responsabilità, lui è il faro del nostro movimento”. Così Alessandro De Marchi, uno degli otto azzurri di ciclismo che saranno impegnato domenica nel Mondiale di Innsbruck.
“Moscon? Ha una buona condizione, poi ci siamo noi sei, tutti sullo stesso piano, pronti a sacrificarci per questi due uomini – prosegue De Marchi in un’intervista a Tuttosport -. Pensare di avere un ruolo diverso? No, non abbiamo mai dimostrato di poter reggere una responsabilità del genere. Certo, poi bisogna vedere quello che succede in corsa”.
Il ciclista azzurro chiude facendo una panoramica sui rivali: “La Francia con Alaphilippe e Pinot è la più pericolosa. Poi direi i fratelli Yates, Roglic, qualche spagnolo anche se Valverde a fine Vuelta era un po’ cotto. Fra i colombiani forse Uran. Sagan? Fa paura sempre. Alla Vuelta l’ho visto pedalare molto bene in salita, sull’ultima era rimasto con i migliori trenta corridori, non è da scartare”.