ESCLUSIVO/ Daniele Adani sulla Champions: “Juve che rosa. Spurs occhio all’Inter. Roma contro i più forti”

Oggi ricomincia la Champions League. Dopo diversi anni l’Italia avrà 4 squadre impegnate nella massima competizione europea per club. Per parlare dell’avventura delle italiane, abbiamo contattato in ESCLUSIVA/ Daniele Adani, opinionista Sky, una delle migliori seconde voci in Tv, questo pomeriggio sarà a San Siro per Inter-Tottenham.

Daniele, la squadra di Spalletti, che ha definito la Champions l’EuroDisney dei nerazzurri, è in difficoltà in questo inizio di stagione? 

La Champions ti spreme, in ogni tipo di energia, mentale e fisica. Sarà uno sforzo elevato, moltiplicato all’ennesima potenza. Questo, però, vale anche per il Tottenham, perché spesso di questo non se ne tiene conto. Anche i rivali avranno le loro difficoltà, non credo che la squadra di Pochettino sia tranquilla nel giocare a San Siro contro l’Inter. Spalletti ci arriva stimolato dal lavoro che lo aspetta, e sarà tanto. In Italia se vinci non hai problemi, ma non riesci a godertele le vittorie perché c’è sempre la paura che dietro l’angolo ci sia la sconfitta. Di contro, però, nella sconfitta e nel periodo difficile, l’italiano lavora, cerca il riscatto e prova ad uscirne con tutti mezzi. Questo dà grande motivazione, ma, come dicevo prima, ti spreme. L’Inter cercherà di sfruttare tutto quello che ha dentro, a livello di animo e di morale, per restituire serenità a sè stessi e dare una gioia a San Siro. E’ incredibile l’affetto che stanno dimostrando i tifosi in questa stagione. Un discorso, questo, che poi riguarda anche il Milan”.

Il Napoli invece va a Belgrado, nel famoso inferno del Marakana.  

E’ già una partita decisiva. Il Napoli ha un girone difficile, ma come ho detto prima lo sarà anche per Psg e Liverpool. La Champions è una competizione fatta di dettagli e nei dettagli c’è, da un punto di vista tempistico, l’appuntamento settimanale. Non c’è quindi tempo per sbagliare. Il Napoli l’anno scorso compromise il passaggio del turno con la prima partita contro lo Shakhtar e quindi questa è una situazione simile. Sia Inter che Napoli hanno due gironi difficili e quindi anche a livello mentale è un compito ancora più proibitivo”.

A proposito di squadre in difficoltà c’è la Roma, che va a Madrid domani. 

“Continuiamo con lo stesso discorso fatto finora, moltiplicandolo, perchè va in casa dei padroni della Champions. La Roma come tutte le squadre che non siano la Juventus, che merita un discorso a parte, hanno da lavorare sodo, da integrare, da cambiare, da vivere in mezzo alle pressioni. E non basta, perché deve aumentare la propria condizione fisica e oliare automatismi nuovi. E quindi, in casa della Regina d’Europa, questo compito è ancora più elevato. In questo momento di cambiamento e adattamento si trova la più forte, una squadra abituata a vincere questa competizione”.

Infine, la Juventus, che va a Valencia. E’ una delle favorite alla vittoria finale? 

“La Juve, rispetto alle altre squadre italiane, può vivere un momento di leggera transizione. Chi vince, infatti, ha meno da cambiare e dunque può concentrarsi sulla gestione delle partite, non sul risultato, perché non ha di questi problemi. I bianconeri, anche nelle difficoltà, portano sempre a casa il risultato, perché c’è troppa differenza. Allegri può anche permettersi di lasciare qualche mezzo punto, ma il risultato difficilmente è quasi mai in discussione perché c’è troppo organico per rischiare di fare un passo falso, è già troppo se ne fa mezzo. Detto questo, la Juve è una delle favorite alla vittoria finale, la metto alla pari con le altre 4-5 di cui sempre si parla. Io dico però una cosa importante sulla Juve. Se si guarda la rosa dei bianconeri, non negli undici, nemmeno nei quattordici. Se si guardano i diciotto-venti componenti della rosa, si fa fatica a trovare in Europa una rosa di qualità superiore. Ripeto, nei diciotto-venti. Si può essere attratti da altre squadre come City, Barcellona o Psg, ma la qualità della rosa complessiva, come valore dei giocatori, non la sfiora nessuno. Quindi la Juve non si può non inserirla nella primissima fascia delle squadre favorite alla Champions League”.

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