Ciclismo, gli insulti alla bici di Aru non sono piaciuti allo sponsor

La brutta caduta e la forte reazione avuta contro la sua bici, potrebbe costare cara a Fabio Aru. Nella tappa di ieri alla Vuelta il ciclista sardo, a cui ultimamente non ne va bene una, è caduto contro un muretto a causa di un problema al cambio, battendo violentemente la schiena nella parte inferiore.

Il ciclista sardo, con la tuta strappata e diverse escoriazioni, ha chiuso la tappa con 14′ di ritardo e nella mattinata di oggi deciderà se ripartire o meno.

I guai, per lui, però, potrebbero arrivare dallo sponsor della sua bicicletta, la Colnago. Il ciclista della UAE Emirates, infatti, una volta rialzatosi dopo la caduta, ha inveito pesantemente contro la sua bici, colpevole a suo dire dell’accaduto. I suoi improperi non sono piaciuti alla casa produttrice di Cambiago. “Poteva risparmiarselo – ha detto Ernesto Colnago -. E’ una cosa brutta e molto grave. In un momento come questo, un professionista ben pagato come lui non può dire una cosa del genere. Le cose quest’anno sono andate male, ma non è colpa della bicicletta”.

Aru già in serata si era scusato, attraverso Instagram: “Mi dispiace molto per la reazione avuta ma tra adrenalina e spavento.. cadere a 70 km/h non è bello. L’importante è che non sia accaduto niente di grave. Ho battuto violentemente la parte bassa della schiena e i glutei. Vedremo come andrà la notte e faremo il punto domani mattina”.

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