Italia, Pirlo: “Pochi italiani in campo? Le grandi non ne hanno. Ma non sia un alibi”

Andrea Pirlo, intervistato da La Repubblica, dice la sua sul problema giovani italiani poco utilizzati tirato fuori dal Ct dell’Italia Roberto Mancini.

“Penso che per un ct il problema sia riferito soprattutto alle grandi. Inter, Juventus, Napoli e anche Roma non schierano molti italiani”. Dice così il Maestro, che lo scorso giugno ha lasciato ufficialmente il calcio dopo 20 anni di carriera. Qualche eccezione, tra le grandi, però, secondo Pirlo c’è: “Milan e Fiorentina sono quelle che, tra le grandi, utilizzano più giovani italia. Però, questo non dev’essere un alibi. Non bisogna mai accontentarsi di giocare in un grande club. Se uno è davvero bravo, gioca subito in qualunque squadra, come Verratti al Psg. Bisogna fare sempre qualcosa in più per puntare al massimo, cioè a essere titolare nel club e in Nazionale”.

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Pirlo, però, bacchetta anche gli allenatori italiani: “Il coraggio non è mai stato una dote degli allenatori italiani: spesso hanno preferito dosare il minutaggio dei ragazzi. È difficile che un diciottenne tolga il posto a uno di 28-30 anni. Lo specchio del valore di una generazione è l’Europeo Under 21. L’ultimo vinto è del 2004. Significa che da allora non c’è abbastanza qualità per rivincere”.

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