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Infinito Zanardi: “Pronto a tornare in pista senza protesi”

Alex Zanardi torna in pista e lo fa nel campionato Dtm questo weekend a Misano Adriatico. Il suo ennesimo debutto sarà spettacolare poiché guiderà senza protesi.

L’ex pilota di Formula 1, senza gambe da quel terribile incidente del 15 settembre 2001 al Lausitzring, dopo aver conquistato diverse medaglie alla paralimpiadi come paraciclista, ha deciso di tornare in pista con il suo primo amore, le auto da corsa. Lo farà nella due giorni del campionato DTM in Italia, a Misano Adriatico, in programma in questo weekend. Zanardi guiderà la sua autovettura senza le protesi, come spiega egli stesso a Sky Sport: “Il DTM è una categoria bellissima che ho sempre sognato, ha sempre avuto un certo appeal su di me. Sono auto da corsa a cui viene data una veste da auto di serie, ma sotto il vestito c’è un vero bolide che si accoppia a motore e pneumatici ad alte prestazioni, un auto molto fisica insomma. Io mi ci sento ancora bene dietro a un volante di un auto: le aspettative sono altissime, perché ho abituato le persone che mi seguono a trasformare in oro quello che tocco, mentre questa era una cosa da non toccare. Però faccio le cose per passione: sento un senso di responsabilità per fare le cose che faccio nella maniera migliore possibile, senza dare esempi negativi”.

Alex Zanardi (Photo by Jonathan Ferrey/Getty Images)

Zanardi spiega il perché della scelta di correre senza protesi: “Non avere le protesi mi renderà probabilmente più lento in pista, ma avevo dei limiti nel rimanere in gara più a lungo di 55 minuti o un’ora: con questi nuovi dispositivi e mi sono fatto 700 chilometri fin dalla prima volta, è un altro pianeta. Non sarà facile fare bene: in F1 ci sono due squadre che dettano il passo e sedersi su una di quelle monoposto ti permette di essere competitivo quasi a prescindere. Nel DTM non accade: tutti i costruttori sono vicinissimi e il livello delle auto è simile, perciò conta la qualità dei piloti che sono separati da pochi decimi. Il pronostico è contro di me, ma perché non sognare?”. 

Redazione Sportiva