Hanno scatenato un putiferio, e non poteva essere altrimenti, le parole pronunciate da Gedvydas Vainauskas, presidente del Lietuvos Rytas, squadra di punta del basket lituano: “Abbiamo sempre avuto una regola per la quale non dovevano esserci più di due giocatori di colore in squadra. È successo che è a coach Tomas Pacesas piacessero i giocatori di colore, controllarli, insegnargli a giocare ed esserne il tutore. Per questo motivo ne abbiamo presi quattro. Ed alla fine hanno costruito una sorta di gang. Non può essere la strada, massimo due giocatori di colore. Lo dico forte della mia esperienza di 23 anni. Le squadre non dovrebbero avere più di due giocatori di colore. Perché quello è il momento in cui iniziano i problemi”.
In televisione sono state pronunciate queste parole quantomeno discutibili, con Vainauskas che ha attribuito i mancati successi proprio al formarsi di questo fantomatico gruppo interno.
Le reazioni social non si sono fatte attendere, con molti giocatori pronti a dire la propria. E’ il caso di David Logan, che ha lasciato il Lietuvos a febbraio, per approdare ad Avellino. Parole dure anche da Drew Gordon e Mike Green.
Qualche ora più tardi, capita la portata delle proprie parole, Vainauskas si è scusato in un comunicato stampa: “Quando parlavo della lezione imparata in questa stagione, pensavo ai giocatori stranieri. Principalmente per il Lietuvos un giocatore è prima di tutto un professionista. Sfortunatamente, alcuni degli stranieri, non hanno soddisfatto le aspettative del club. Durante i playoff si sono comportati in maniera irresponsabile ed hanno avuto un impatto negativo sui nostri risultati di squadra. Nell’intervista che ho rilasciato, ho espresso la delusione per alcuni degli stranieri scelti in questa stagione. Chiedo scusa, se sono stato frainteso”.