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Wiggins si ritira dal professionismo. Il nostro tributo

Bradley Wiggins  (getty images) SN.eu

Il 2016 verrà ricordato come l’anno dei ritiri del ciclismo. Dopo Fabian Cancellara e Joaquim Rodriguez le due ruote perdono un altro pezzo della storia degli ultimi anni: stiamo parlando di Sir Bradley Wiggins, vincitore di oltre venti medaglie tra pista e strada ed un Tour de France.

Nato a Gent nel 1980 inizia la sua carriera da pistard a 12 anni è forse il ciclista più forte degli anni ’00. Avete capito bene più forte. Non si può paragonare a Lance Armstrong, Chris Froome, Alberto Contador perché il britannico non ha vinto solo su strada ma anche su pista. La sua carriera, infatti, inizia proprio su pista dove scrive la storia della Gran Bretagna: nel 2004 fu il primo britannico in 40 anni di storia a conquistare ben tre medaglie in un’edizione dei Giochi Olimpici. Da pistard in carriera ha conquistato ben 19 medaglie che gli sono valse la “nomea” di uno dei più forti corridori nella storia della pista.

Ma Wiggins ha deciso di non accontentarsi tanto da decidere all’inizio del secondo decennio degli anni 2000 di intraprendere con successo anche la carriera su strada. Grazie all’aiuto del Team Sky, fondamentale per la sua crescita, il britannico nel 2011 vince la Vuelta a Espana mentre l’anno successivo riesce a trionfare al Tour de France prima e conquistare l’oro olimpico su strada dopo nella sua Londra dove ha dominato la prova a cronometro. Successo che gli è valso anche il titolo di Sir conferitogli dalla Regina Elisabetta.

Al britannico le sfide gli sono sempre piaciute tanto che ha deciso di chiudere la sua carriera nel migliore dei modi conquistando i due titoli che gli mancavano nella sua carriera: nel 2014 conquista a Ponferrada l’oro mondiale nella prova a cronometro mentre l’anno successivo realizza il nuovo record dell’ora. La sua carriera si chiude con un oro olimpico: a Rio conquista la medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre.

Francesco Spagnolo

Redazione Sportiva