NOTIZIE BASKET – Intervistato da gazzetta.it la stella del basket azzurro e leader dei Denver Nuggets Danilo Gallinari ha parlato del momento difficile vissuto dal basket in Italia: “Non una bella situazione, perché Milano è nettamente superiore a qualunque altra squadra e così c’è poca competitività. E a me piacerebbe vedere più italiani in campo. A Reggio Emilia e Cremona stanno emergendo dei buoni elementi. Abass a Milano sta facendo bene in una rosa di alto livello. C’è un problema di sistema che non funziona. l presidente e chi è proprietario di società devono prendersi la responsabilità di mandare sul parquet più italiani. Un giocatore non cresce allenandosi 100 ore al giorno, ma solo con le partite. E non è vero che la vittoria a ogni costo contrasti con l’idea di schierare gli italiani, perché Reggio è un bellissimo esempio di team molto italiano ed è la seconda forza del nostro campionato”.
Così sul caso Gentile: “l’ultima volta è stato prima dell’inizio della stagione e mi ha detto che voleva venire qui nella Nba. Non so che cosa sia capitato con i Rockets e adesso con l’Armani”.
La stagione NBA: “Siamo poco continui nel corso della stessa gara. Un quarto lo vinciamo, uno lo perdiamo. Facciamo fatica in particolare nella fase difensiva. Molti match li abbiamo iniziati andando sotto di 15 nella prima frazione, poi rimontare diventa dura. Decisamente andiamo meglio in attacco. Ci manca ancora un po’ di chimica e un pizzico di fortuna. Una partita l’abbiamo persa all’ultimo secondo, 5 negli ultimi 30”. Se di quelle 6 ne vinci 3 o 4 la tua classifica cambia. Siamo molto vicini a essere una squadra solida e costante: se riusciamo a sistemare qualche dettaglio, possiamo recuperare terreno”.
Gli obiettivi: “Quello che pensano gli altri o la Nba non lo so, però io mi ritengo un top player. Certo, vorrei aver vinto qualche partita in più. Ma a livello individuale sono soddisfatto e non ho molto da rimproverarmi. Forse devo cercare di migliorare il tiro dal campo. Il sogno è vincere il titolo, perché quando arrivi in una società pensi esclusivamente a quello. Con i Nuggets in questo momento ovviamente non è realistico. Con i tanti giovani che abbiamo ci vorranno anni. Sono giovane, posso aspettare. Gioco a Denver da 6 anni e prendermi l’anello qui sarebbe il massimo. Ci stiamo lavorando, perché questa è una franchigia ambiziosa. I ragazzi sono bravi, ci vuole pazienza”.