NOTIZIE SCI ALPINO – Sofia Goggia sta vivendo un sogno, la sua stagione è iniziata con tre podi in cinque gare, sintomo di una maturità raggiunta e soprattutto di un grandissimo stato di forma. La sciatrice Azzurra, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” ha raccontato il suo momento e soprattutto i tantissimi sacrifici fatti per arrivare fin qui: “Ho dovuto aspettare un sacco, a momenti è stato un calvario. Sono sempre stata convinta che “Homo faber est suae quisque fortunae”. Prometto: sarà l’unica citazione. Si, siamo artefici del nostro destino, ma sulla mia pelle ho imparato che quello che mi è capitato doveva succedere. Non che me lo meritassi, ma quegli incidenti sono stati necessari per arrivare fin qui. Dove sono cresciuta? Sono molto meno sbruffona, tra virgolette, ho dovuto fare il percorso all’inverso tante volte. Operazione, riprendere a camminare, reimparare a correre. Tutto ha aggiunto consapevolezza, è ciò per cui ho lavorato duro. Niente capita a caso”.
Il paragone con Deborah Compagnoni e Isolde Kostner: “Mi ricordo Isolde in pista con la mentoniera, sci larghi, spianata. Deborah un po’ meno. Questi tre podi mi hanno accostato a due personaggi che con umiltà guardo dal basso in alto, io sono nulla rispetto a loro. In alcune cose la mia carriera ricorda quella di Deborah, l’avevo incrociata ai Mondiali 2013, era stata molto carina. I miei idoli? A parte mio papà? Forse Deborah, alle elementari. Ma quando scii a quell’età sei più travolta da pulmini, allenamenti… Facevo anche nuoto, lo lasciai perché da grande volevo essere una sciatrice”.