NOTIZIE ATLETICA – Ieri è stato un gran giorno per Usain Bolt. Era il giorno della presentazione di “I am Bolt” il docufilm che racconta la vita dell’uomo più veloce del mondo. Per l’occasione il recordman dell’atletica si è raccontato, a iniziare dal suo comportamento durante le riprese e sulla decisione di prestarsi alla realizzazione del film: “Non ho fatto l’attore non ho interpretato nessuna parte: ero sempre io. Vivo una vita semplice. Una delle cose che mi ha spinto ad accettare il film è il fatto che sentivo gente ripetere: “Ma non può essere davvero così. Non può sempre ridere”. Invece io sono proprio così: “Mi piace rilassarmi, uscire. Ma questa è sola una parte di me. La parte che la gente non vede è quella che ho voluto mostrare, il dietro le quinte, il lavoro duro. Ho tentato di parlare di quel che provo, di quel che penso. Questo è quello che ho voluto trasmettere, senza mai perdere genuinità”.
La fatica e gli allenamenti: “Ogni tanto vien da chiedersi “Perché lo sto facendo? perché continuo? Ho già fatto tutto. Molte volte. Non ho altro da dimostrare”.
Gli obiettivi raggiunti in carriera: “Volevo essere uno dei più grandi. Lo ero già, in parte. Ma senza il tris di Rio non credo che sarei stato nella club di Muhammad Ali, Pelè e le più grandi stelle del calcio. È questo che volevo”.