CONFERENZA POST ITALIA-NUOVA ZELANDA – Il ct Conor O’Shea e il capitano dell’Italrugby, Sergio Parisse, si sono presentati in conferenza stampa dopo la sconfitta nel test match degli azzurri contro gli All Blacks.
Italia coraggiosa ma loro più forti. Cosa resta di questa partita?
O’Shea: “Per il momento continuo a parlare in inglese, perché è molto importante esporre il mio punto di vista. Siamo delle persone molto competitive, non ci piace perdere e qui accanto a me ce n’è uno. Abbiamo giocato contro una squadra più forte, quello che stiamo chiedendo alla squadra dall’inizio è costruire il futuro e di farlo per 80 minuti e non potrei essere più d’accordo con te che la squadra ha dimostrato di esserci tramite i placcaggi. Se qualcuno nello spogliatoio ha avuto la testa bassa, si è compatito, allora può fare a meno di venire al campo domani. Sicuramente sarebbe molto facile di puntare il dito contro gli errori. Se questo è il punto di partenza andiamo molto lontanot”.
Parisse: “Questo è l’inizio, non si può cambiare molto velocemente, sono d’accordo con quello che ha detto. Avevamo davanti a noi una squadra molto molto più forte. STiamo cambiando il modo di approccio alle partite, sono fiducioso e io sarò uno di quelli che domani avorerà a testa alta per affrontere il Sudafrica.
Sicuramente questa non era la partita da vincere a novembre, dopo oggi sei più ottimista o pessimista per il Sudafrica, ti aspettavi qualcosa in più o meno?
O’Shea: “Il bicchiere è mezzo pieno, sicuramente ho più fiducia dopo la partita di oggi, ci sono alcune situazioni fisiche da valutare, ma sono soddisfatto.
Cosa dovremmo vedere nella partita di oggi in più che ci da la stessa fiducia che avete in questo momento?
Parisse: “Chi non capisce niente di rugby e vede solo il risultato, vede sicuramente una vittoria netta contro una squadra molto più forte. Dall’interno, prima che arrivasse Conor, vi posso dire che il modo e la qualità di come ci stiamo allenando è completamente diverso. Mi ritengo una persona competente e sono convinto che questa è la strada giusta. Io come voi, non ho tanto tempo e vorrei raggiungere subito risultati positivo. Il mio obbiettivo è accompagnare la squadra, sono estremamente fiducioso che con questa metodologia di lavoro ci toglieremo tante soddisfazioni”.
Nel passato sei mai stato in un caso di parlare dopo una sconfitta del genere? Situazione sugli infortunati?
O’Shea: “Guardo le performance e vedo che ognuno ha dato qualcosa. Bisogna tenere la testa alta e mantenere la stessa etica del lavoro. Gli infortuni li valuteremo domani, probabilmente ci saranno un paio di defezioni con il Sudafrica”.
La squadra oggi ha calzato molto, faceva parte del gioco?
O’Shea: “La cosa di cui sono soddisfatto è che noi ci siamo attenuti al piano di gioco per 80 minuti e non magari morire dopo soli 10 per aver speso troppo. Ho visto una squadra che anche nei momenti difficili ha cercato sempre di ritrovare l’energia e guardare avanti alla sfida successiva”.
Su Mclean, cosa ne pensa
O’Shea: “Sarebbe molto facile puntare il dito su alcune persone, specialmente quando prendi 68 punti. Penso che ogni giocatore debba essere orgoglioso della prestazione fatta oggi, come ho detto sarebbe molto facile guardare solo gli errori, abbiamo giocato contro una squadra che ha un movimento importante”.
Si aspettava un gioco più verticale da parte della Nuova Zelanda?
O’Shea: “Siamo delle persone vincenti, giocavamo contro la squadra migliore al mondo oggi”.
Dagli inviati Francesco Spagnolo e Michele Spuri