Roma 2024, Malagò: “Ritiriamo la candidatura. Raggi? Irresponsabile”

Giovanni Malagò, presidente del CONI (getty images) SN.eu
Giovanni Malagò, presidente del CONI (getty images) SN.eu

NOTIZIE ROMA 2024 – Il giorno è arrivato, in una conferenza stampa il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha definitivamente chiuso le porte alle Olimpiadi del 2024: “E’ il giorno della chiarezza. Ho scritto una lettera al CIO con la quale interrompiamo la candidature. Sarebbe stato difficile batterci e il piano alternativo ci poteva essere ma non eravamo più credibili. Interrompere questo processo a 11 mesi dall’aggiudicazione ha un precedente: Vancouver nel 1974 rifiutò i Giochi invernali per poi prenderli nel 2010 pagando così un prezzo altissimo. Per la prima volta in 102 anni tutto il Paese sportivo sosteneva la candidatura. Ora dovrò cercare di ridare credibilità allo sport e all’Italia“.

Sul CIO a Milano: “Ho deciso di candidare per la sessione del Cio del 2019 Milano. E’ il prima passo per tornare credibili. Non accade dal 1966 e Maroni e Sala sono molto entusiasti. Con questi interlocutori si può andare avanti e se ci riusciremo è il primo passo per cercare una nuova candidatura. La sindaca Raggi è in possesso degli ultimi recenti sondaggi che danno sempre più romani favorevoli anche quelli commissionati dal Comune“.

Che attacco alla sindaca: “La Raggi è irresponsabile. Ha detto no al miliardo e 700mila dollari del Cio. Da oggi ci concentreremo su di noi e basta. Nessuno potrà mai cancellare la nostra storia e faremo nuovi impianti al centro dell’Acqua Cetosa, la copertura del Centrale del tennis e restyling dello stadio Olimpico per Euro 2020. Avrei voluto dire alla Raggi che avrei portato un’Olimpiade pulita. Ho cercato invano di contattare Grillo: avrei proposto un dream team di tre nomi: il presidente del Comitato organizzatore sarebbe stato Nerio Alessandrini molto stimato dal Cio, poi l’architetto Renzo Piano, amico d’infanzia di Grillo, ed infine il generale Enzo Cataldi, contattato dall’amministrazione. Noi da oggi smettiamo di occuparci di Roma. Auguri al Flaminio, ai palazzetti, alle periferie. Il Coni deve tornare ad occuparsi del resto del Paese“.

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