NOTIZIE NUOTO – Dopo aver fatto capire le sue intenzioni con un post su Instagram, Federica Pellegrini ha spiegato al mondo intero quali sono le sue intenzioni in vista di Tokyo 2020. Ecco cosa ha dichiarato l’azzurra, in una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport” in edicola questa mattina: “La filosofia mi ha aiutato molto in vacanza, ma in me è prevalsa più la rabbia che la delusione. Non sono per nulla delusa da come sia andata la stagione, è con la rabbia che ho fatto più i conti. Se arrivi quarta in quel modo, non puoi che prendertela con la sfortuna. Se fossi rimasta delusa magari avrei pensato alla fine di un ciclo, ed invece è per non buttare tutto ciò che ho fatto nella scorsa stagione che ripartirò ancora più intensamente. Questa è una decisione più tecnica ed emotiva: sono reduce dai personali nei 200 e 100, con 1’54”5 e 53”1 e non posso permettermi di riposare, staccare un anno o due mi avrebbe poi costretto a ripartire da zero con gli allenamenti. Ripartire dai miei migliori tempi è più facile e sarebbe stato assurdo perdere tutto il lavoro. No, l’anno sabbatico non avrebbe avuto senso, perché non sono uscita da Rio come da Londra“.
Così sui prossimi passi da compiere: “Non subito, ma da qui a quattro anni vedo una strada nuova da percorrere più sulla velocità e allentare sempre più sui 200, perché non so per quanti anni potrò reggere i lavori sulla mia gara preferita, lo spostamento sulla velocità ci sarà, ma intanto torno a nuotare con gli stessi carichi o maggiori, con gli stessi collegiali in altura. Mi preparo ad altre torture: finché reggo, reggo“.
Prossimo obiettivo, i Mondiali di Budapest della prossima estate: “Per me smettere senza darmi un’altra opportunità sarebbe stato un peccato. E io nella vita non voglio avere rimpianti. In prospettiva Tokyo la staffetta veloce è quella più interessante e compatibile con i miei piani personali e ci sono ragazze come Aglaia Pezzato, che si allena vicino a Verona ed è già stata con noi; la 4×200 bisogna ricostruirla perché con tutte le ragazze da due minuti non si va da nessuna parte“.