NOTIZIE BEACH VOLLEY – La sua esclusione da Rio 2016 per doping, a pochissimi giorni dall’inizio dell’Olimpiade, ha fatto molto rumore e oggi, a qualche settimana di distanza, torna sulla vicenda e dalle pagine de “La Gazzetta dello Sport” Viktoria Orsi Toth, una delle giocatrici italiane più forti di Beach Volley, spiega di non saper spiegare la positività al clostebol: “Non ho parlato in queste settimane perché non ero in grado di intendere e di volere. Ho solo cercato di capire che cosa potesse essere successo. Nel mese precedente a Rio sono stata sottoposta a 4 controlli, uno in competizione, l’8 luglio, gli altri a sorpresa, compreso l’ultimo, quello del 19 luglio (aveva postato su Instagram le foto dei controlli a casa del 20 giugno e dell’11 luglio). In quest’ultimo sono risultata positiva al clostebol, sostanza che nemmeno conoscevo quando sono venuti quelli del Coni a comunicarmelo. All’inizio mi avevano detto che la quantità era tantissima. E ho pensato: ma che cosa ho fatto, mangiato, bevuto perché potesse capitare? Poi in realtà i test di laboratorio hanno rilevato che la quantità era minima, infinitesimale”.
La routine e il possibile contatto con la sostanza: “La quantità esiste, quindi vuol dire che in qualche modo ne sono venuta a contatto. Per prima cosa ho pensato all’acqua. Ma io ho la mia bottiglietta e il mio asciugamano, sempre in un angolo del campo o della palestra. Poi ho pensato alle creme: io metto a mala pena quella idratante, allora ho mandato ad analizzare tutto il contenuto del mio beauty, ma niente. Poi sono passata agli integratori, gli Ethic sport che prende tutta la squadra, le analisi hanno escluso contaminazioni. Infine al cibo, sono stata nello stesso posto dove vado di solito a mangiare la carne, ho ordinato lo stesso piatto, l’ho preso e portato in laboratorio: negativo”.
La commissione antidoping: “Per la prossima settimana sono stata convocata dalla Commissione antidoping, poi sarà fissata l’udienza. Spero di poter escludere, con questi documenti, la volontarietà. Una settimana fa mi è arrivata la comunicazione ufficiale, nel campione A c’erano 0,9 nanogrammi, in quello B 0,7. Ho letto libri, ricerche e studi sul clostebol. Ho visto che è una sostanza che fa disastri soprattutto in Italia. Sì, il Trofodermin. Ma non l’ho mai usato. Al massimo uso il disinfettante e l’ultima cicatrice è di cinque anni fa. Sono una molto attenta”.
Il rapporto con Marta Menegatti: “Vive a 100 metri da casa mia, è mia compagna di squadra e cara amica. I contatti ci sono, anche se non è stato semplice starmi vicino. Sta finendo la stagione e vedremo, se la mia squalifica non sarà lunga potremo continuare. Altrimenti è giusto che cambi. Di certo io non sarò più la stessa. Ora non so nemmeno se riuscirò a giocare di nuovo, non almeno con il cuore, la passione, l’energia di prima. Non ce l’ho fatta ancora a tornare sul campo da beach, ho questo senso di ingiustizia che mi impedisce di avvicinarmi. Forse piano piano ce la farò”.