NOTIZIE RIO 2016 – Dopo l’argento vinto nel sincro dai tre metri insieme a Francesca Dallapè, Tania Cagnotto si confessa ai microfoni de “La Repubblica: “Arrivare a questo argento è stato feroce, scortica, toglie la pelle. So che rimpiangerò lo sport, ma sono a pezzi. Stanca di soffrire. Smetto per questo, perché è un fuoco che riscalda, ma che consuma anche. Non solo te, ma anche quelli che ti stanno attorno. Londra 2012? Bisogna passare da lì, da quella terribile delusione. Stare a terra, rialzarsi, riprovarci. Stanotte ho pensato che tutto era nel destino, che se ne va per strade assurde. Noi quattro anni fa siamo state derubate del bronzo dal Canada e stavolta è toccato a loro. Come se si fosse chiuso un cerchio. So come ci si sente male, non lo auguro a nessuno. Passare da certe esperienze mi ha cambiata. La gara individuale? L’altra sera abbiamo festeggiato a tavola e finalmente ho mangiato, forse troppo, visto che ho un’altra gara. Così oggi sono venuta qui in spiaggia a Barra con gli amici. Ero carica di responsabilità. Non mi sarei mai perdonata uno sbaglio, essere io quella che fa perdere la medaglia del sincro alla mia compagna, Francesca Dallapè, che ha solo una gara, mentre io ho anche il singolo. Mamma era sicura, non ha mai dubitato, dice, ma io non le credo. Giorgio è al settimo cielo. E a me piace l’idea del riscatto: abbiamo preso sberle, ma le abbiamo anche ridate. Ecco ora sto a posto. Guardo la medaglia e le dico: stai buona qui, la tua fuga è finita. E anche la mia“.