NOTIZIE NBA – Dopo sei partite a tratti noiose, pensiamo soprattutto ai primi episodi della serie, decisi senza discussioni, le NBA Finals ci regalano un canto del cigno di selvaggia bellezza. Nella partita senza domani, quella che decideva a chi avrebbe festeggiato e chi no, a farla da padrone, per 48 minuti, è l’equilibrio. I Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers hanno giocato una gara 7 di rara intensità, cercando di sfruttare al meglio le loro armi. Curry e compagni hanno cercato il tiro da 3 con continuità, muovendo tanto la palla e affidandosi ai loro lunghi dai piedi veloci e dalle mani calde, i Cavs si sono fatti prendere per mano da Lebron James e “Il Prescelto” li ha guidati a uno storico successo.
La partita del numero 23 è praticamente perfetta, per lui ci sono 27 punti, 11 rimbalzi, 11 assist, ma anche 3 stoppate, una delle quali a meno di 1 minuto dalla fine sull’89 pari, parliamo della giocata che, di fatto, ha deciso la partita. Serata magica anche per Kyrie Irving, che si consacra ad altissimo livello con una prova da 26 punti e 6 assist, ma soprattutto con tanti canestri decisivi, su tutti la tripla (in faccia a Steph Curry) dell’89-92. Pesano anche i 12 punti di JR Smith, fondamentale in avvio di terzo quarto, quando i Cavs sono riusciti a chiudere il piccolo gap scavato dai Warriors, che all’intervallo avevano 7 lunghezze di vantaggio.
Per quanto riguarda i Warriors il grande sconfitto si chiama Steph Curry. Il due volte MVP non ha giocato una gran finale e anche in questa gara 7 ha confermato il trend con una prova da 17 punti con 6/19 dal campo (4/14 da 3) e 4 palle perse. Peggio di lui fa Klay Thompson che chiude a quota 14 con 2/10 da 3 punti. In controtendenza invece la partita di Draymond Green, sontuoso, con 32 punti, 15 rimbalzi, 9 assist e tantissime triple pesanti a segno. Se i Warriors arrivano a giocarsela praticamente fino all’ultimo possesso, lo devono a lui.
MVP della serie è Lebron James e non potrebbe essere altrimenti. La stella dei Cavs chiude sette partite con 208 punti, 79 rimbalzi, 62 assists, 18 rubate e 16 stoppate, che gli valgono il primo posto in tutte queste categorie. Numeri importanti, che però non spiegano il dominio psicologico esercitato sulla serie dal numero 23, che ha trascinato i Cavs alla vittoria del primo storico titolo NBA caricandosi la squadra sulle spalle. Mai nessuno, in una finale, era rientrato dall’1-3: un altro motivo per rendere questa vittoria ancora più speciale.
Cavs@Warriors 93-89 (4-3)
Edoardo Lavezzari