NOTIZIE FIORENTINA – Il tecnico della Fiorentina, Paulo Sousa, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Udinese.
La partita di domenica?
“Non mi basta mai quanto fatto, guardo sempre a quello che dovremo fare. Mi ha fatto piacere il fatto che la squadra si sia riavvicinata agli standard del recente passato sia a livello di squadra che personale. Non è abbastanza, c’è sempre da lavorare per arrivare al massimo livello. Solo così possiamo avvicinarci alla vittoria di ogni partita“.
La comunione di intenti tra tifosi e squadra?
“Continuo a credere che ci siano tanti fattori che condizionano la squadra. Ci sono alcuni giovani con grande personalità in determinate piazze, oppure giocatori esperti senza personalità. Dipende da persona a persona. Quando c’è alchimia però, tutti ci guadagnano. Ho parlato anche diverse volte del fatto che tutto quello che arriva dall’esterno è condizionante per aiutarci. I risultati ci aiutano perché viviamo di risultati. Al momento che non arrivano, ci ha allontanato dalla determinazione che abbiamo avuto all’inizio. Quando l’alchimia è perfetta i risultati sono migliori“.
Coma sta la squadra? I centrocampisti?
“Vecino e Badelj possono giocare anche ogni tre giorni. Ogni partita comporta un dispendio di energie diverse ma hanno la capacità di recuperare come mi hanno sempre dimostrato. Col tempo hanno migliorato anche la velocità di recupero, grazie agli allenamenti ‘invisibili’ ovvero che comprendono il sonno e l’alimentazione. L’unico giocatore che non è a disposizione è Kone per un problema ai flessori. Noi abbiamo bisogno di tutti quelli che possono dare al massimo. Vediamo come si allenerà oggi. Tutti gli altri stanno recuperando e saranno tutti pronti per domani“.
Borja Valero?
“La diffida di Borja è arrivata diverse partite fa e non lo ha mai condizionato nel suo rendimento. Ha subito una botta ma non è niente di preoccupante. Oggi si allenerà con la squadra e domani sarà a disposizione“.
Turn over?
“Cercheremo di capire chi sono i migliori giocatori che possono andare in campo in base al prossimo avversario che affronteremo. Deciderò in base all’avversario, può darsi che qualche giocatore che è partito in panchina nelle ultime partite possa giocare dal primo minuto“.
I cori antisemiti degli juventini contro la Fiorentina?
“Io credo che il giocatore abbia bisogno di un protagonista come il pubblico. Ha bisogno di sentire il riconoscimento e la critica del tifoso. Tutti noi dovremo fare di tutto per migliorare. Il problema non è solo di coloro che decidono. Credo che chi non è sportivo giudica poco intelligenti questi cori. Non dobbiamo dargli pubblicità. Da parte dei giornalisti, dare enfasi a questi episodi è fare politica e non è buono per migliorare il calcio“.
L’Udinese?
“La partita di domani è molto più importante di quella di domenica contro la Juve e non solo perché è la prossima. Una buona abitudine porta a mantenere le buone abitudini. Vincere ci permette di essere più convinti anche verso il futuro. Per questo abbiamo bisogno di vincere domani per poi arrivare a domenica contro la Juve“.
Zarate al fianco di Kalinic?
“Lo avevo già pensato per la partita contro il Sassuolo. Potrebbe giocare affiancato anche da Ilicic. Ci stiamo lavorando. E’ un qualcosa che prima o poi potrebbe succedere“.
Il futuro?
“Ho già risposto a tutto questo, non mi va di ripetere. Ho un contratto e sono con la mia testa nella Fiorentina. Ho risposto ai colleghi che dall’inizio lavoro a una cultura interna. Sono veramente focalizzato su questo. Non ho bisogno di alimentare tutto quello che viene detto al di fuori. il fatto di restare non dipende solo da me. Dipende dai risultati che ottengo. Non mi piace prendere le persone in giro. Mi piace essere diretto”.
La convinzione della squadra?
“Credo che noi abbiamo iniziato bene tutte le partite tranne contro il Verona. Abbiamo creato tante opportunità che non si sono poi concretizzate. Questo condiziona ogni analisi. Durante la partita, io credo che, per esempio contro l’Empoli, se avessimo messo in rete le opportunità avute, la gestione della partita sarebbe stata diversa. Abbiamo corso molto anche nella seconda parte, di più che nella prima. Purtroppo però, il nostro lavoro non si è trasformato in rete. E’ proprio lo stato emotivo delle partite che si traduce in convinzione e determinazione. Quel centimetro sempre davanti agli avversari che noi cerchiamo di mettere in ogni partita è fondamentale. L’unica forma di potere che abbiamo è avvicinarci al traguardo dando tutto senza limiti perché questo rende orgogliosi tutti i nostri tifosi e tutti gli amanti del calcio. Sbagliare un gol succede, ma i momenti emozionali sono importanti. Le nostre vite sono composte da emozioni e sappiamo che nei momenti difficili dobbiamo continuare a lavorare al meglio per oltrepassare questi momenti. Spero che quello che abbiamo fatto domenica ci dia la carica giusta per vincere le prossime partite convincendo noi stessi e gli altri“.