NOTIZIE MILAN – Il tecnico del Milan, Sinisa Mihajlovic, parla alla vigilia della delicata sfida contro la Juventus nella consueta conferenza stampa. Ecco quanto riportato da tuttomercatoweb.com.
La Juventus?
“Incontriamo la squadra più forte nel nostro momento più difficile, ti fa tremare i polsi o ti fa gonfiare il petto. E’ una gara che vale per il prestigio e per la classifica, vogliamo un finale di stagione differente. Rispetto molto la Juve e i suoi giocatori, per la voglia di vincere che mettono sempre in campo, sono un esempio per tutti. Gara molto difficile dove noi dovremo fare il nostro, ricominciare a giocare quando le cose andavano bene. Il ritiro è servito per confrontarci e correggere gli errori. Spero che domani la squadra faccia una bella prestazione“.
L’esperienza al Milan?
“Ci sono stati periodi in cui sono riuscito a fare bene ma non ho mai trovato la continuità, ho vissuto un anno ma è come se fossero stati 5, abbiamo provato e fatto di tutto, un pò mi dispiace perchè pensavo che avremmo svoltato invece poi ci siamo persi e questo non me l’aspettavo. Mancano ancora sette partite e la finale di Coppa, abbiamo il dovere di arrivare almeno sesti. Cercherò di fare sempre le cose per bene, con la Juve conta la prestazione, ci è mancato lo spirito“.
L’esonero?
“Sono giudicato dal lavoro svolto e dai risultati, se nelle prossime gare facciamo schifo è giusto che il primo a pagare sia l’allenatore. Non mi sorprenderei da questo punto di vista però darò sempre il massimo, non mi fascio la testa prima di romperla“.
Niang?
“Per il lavoro che svolgeva in campo era diverso dagli altri attaccanti, poichè non sono nemmeno al massimo. Il problema però non è solo Niang, ci è mancato qualcosa nella testa e nello spirito, affrontare le gare con la voglia di vincere“.
Le colpe?
“Quando le cose non vanno bene è giusto che le colpe siano dell’allenatore, l’ho sempre fatto. Se la squadra non gioca bene sono il primo colpevole perchè sono io che alleno, sono io che devo trasmettere certe cose, quindi se non so farlo vuol dire che ho fallito“.
Balotelli?
“Sono le ultime partite dove cercherà di essere confermato, più il tempo passa e più ha meno possibilità di farlo. Non so se partite possono bastare per la conferma, dovete chiederlo alla società. Ma è anche normale che fino ad ora non l’abbia meritata questa possibilità. Ora deve giocare sette gare al massimo e poi si faranno delle valutazioni“.
Locatelli?
“Se non gioca Montolivo gioca Locatelli. Se vedo un giocatore che mi dà garanzie posso farlo giocare, lui ci può stare per come lavora in campo, forse non è pronto al 100% ma è un ragazzo di prospettive, può avere una grande carriera in avanti. Spero che giochi Riccardo, se non gioca lui è pronto Locatelli“.
La società?
“Sulla programmazione del futuro dovrebbe parlare la società, di sicuro se vuoi fare le cose come si deve, bisognerebbe programmare da ora. Con Galliani parlo tutti i giorni, in alcuni club si programma da già marzo, in altre fino a giugno non si faceva niente. Con Galliani però ci programmiamo e abbiamo le idee chiare, ci confrontiamo“.
I conti si fanno alla fine?
“Non posso auto-confermarmi, e nemmeno licenziarmi, non ho mai dato le dimissioni e non lo farò mai. Bisogna però avere la coscienza pulita e la consapevolezza di averci provato fino alla fine. Magari non può bastare, di sicuro si poteva fare di più, poi non dipende da me la conferma per l’anno prossimo. Non mi sento di riconfermarmi o di mandarmi via, non dipende da me“.