NOTIZIE MILAN – Nella serata di ieri il giornalista di Sky Sport Alessandro Alciato aveva parlato di un Sinisa Mihajlovic stufo del trattamento di Silvio Berlusconi e intenzionato a lasciare il Milan al termine di questa stagione. Voci raccolte questa mattina dai principali giornali italiani, che infatti parlavano già di Eusebio Di Francesco come possibile sostituto (con tanto di Domenico Berardi a seguito, in arrivo dal Sassuolo). A fermare tutto questo però ci ha pensato lo stesso Mihajlovic che ha voluto fare chiarezza intervenendo in diretta a Milan Channel per spiegare la situazione: “Mi dovete disturbare pure nelle giornate di riposo (ride, ndr). E’ giusto dire le cose come stanno. Per non fare pubblicità a chi l’ha detto, io ci tengo a precisare che ieri a Coverciano non ho parlato con nessuno. Ho un contratto con il Milan e penso si stanno costruendo delle basi per dei futuri successi con il Milan. Mi spiace che sia bastata una sconfitta per far tornare fuori nuovamente le solite voci sul mio futuro. Voci prive di fondamento, sono e siamo concentrati sulla prossima partita. Se voglio restare al Milan? Come no! Certo. Dove si sta meglio che al Milan? Non finirò mai di ringraziare il presidente Berlusconi e il dottor Galliani. Io sono qui con la coscienza pulita e vado avanti sempre a testa alta. Mi spiace, ripeto, che sia bastata una sconfitta per far tornare fuori queste voci. Io ho sempre avuto due cose in questo mondo: le palle e la parola, e ho sempre mantenuto tutte e due. Prima di cosa sono un uomo, poi un allenatore, se qualcuno ha dubbi chieda agli altri presidenti. Posso essere messo in discussione come allenatore, ma non come uomo”.
Così invece sulla sconfitta di Sassuolo e la corsa al terzo posto, ormai complicatissima: “Non sono state due notti facili, anzi ho dormito poco. Abbiamo alcuni problemi davanti, ma abbiamo una settimana per preparare la partita con il Chievo. Le idee ci sono. Io sono concentrato sulla prossima partita con il Chievo. Quella di domenica è stata una sconfitta che brucia, ma non dobbiamo dimenticarci quanto fatto di buono prima. Le parole di Mancini? Ora mancano 10 giornate, sono abituato a guardare nel mio giardino. Non penso a cosa dicono gli altri allenatori”.