NOTIZIE ROMA – Ennesima puntata nella querelle tra Luciano Spalletti e Francesco Totti e questa volta non sembra esserci spazio per fraintendimenti. Il numero 1 della Roma, James Pallotta, in una lunga intervista rilasciata al “Corriere dello Sport” è stato chiarissimo, Totti può rimanere, come giocatore o dirigente della Roma, ma Spalletti non si tocca. I giallorossi andranno avanti con lui. Ecco le sue parole a questo proposito: “Completo appoggio della società? Sì, assolutamente. Luciano è il nostro allenatore e, da quando è arrivato, sono cambiate in meglio tantissime cose. E’ un allenatore straordinario, uno dei cinque migliori al mondo, un grande professionista. Ha la possibilità di fare qualcosa di grande con questa squadra. Ha agito secondo un principio fondamentale: prima viene la squadra e nessun giocatore viene prima degli altri. Non è assolutamente vero che Spalletti ha mancato di rispetto a Totti, sono solo speculazioni. In ogni caso, Luciano è e resterà l’allenatore della Roma. Io lo voglio con me“.
L’incontro con Totti: “Parlerò con lui, ma anche con gli altri. A dicembre, mi aveva detto che voleva continuare a giocare. Vedremo adesso. Lui può rimanere come calciatore o come dirigente, fino ad oggi non ho avuto alcuna conferma da Francesco. Quando ci incontreremo, mi aspetto che mi dica quale sarà la sua decisione. Si sceglierà in base al meglio per la squadra”.
L’intervista al TG 1: “Sono rimasto sorpreso dalle parole di Francesco, ma allo stesso tempo ho capito lo sfogo dettato dalla frustrazione. Non mi aspettavo una cosa simile. Lui è un grande giocatore, ha fatto la storia della Roma, è una superstar e adora competere”.
Sabatini: “Mi piacerebbe se Walter restasse. Litighiamo spesso, ma subito dopo siamo amici come prima”
Rudi Garcia: “Abbiamo buttato via troppo nella prima parte di stagione e non per colpa dei giocatori. Ora mi aspetto i risultati. Non raggiungere la qualificazione in Champions sarebbe la conseguenza della prima parte di stagione, di quelle undici partite senza vittorie. Ma i nostri piani non cambierebbero. Dobbiamo rinforzare la difesa. Un Messi, un Ronaldo o un Neymar alla Roma? Sono poche le squadre che possono permetterselo e non sono la ricetta assoluta per la vittoria”.