RUGBY SEI NAZIONI – Dopo la sconfitta casalinga contro l’Inghilterra, il ct dell’Italia Jacques Brunel, ha commentato la partita in conferenza stampa, insieme al team Manager Troiani e al capitano Parisse.
Troiani sulle condizioni di alcuni azzurri: “Gega ha riportato una sospetta frattura dello zigomo, Fuser trauma cranico-cervicale, Zanni anche lui trauma cervicale e infine Garcia ha avuto una contusione al ginocchio, domani faremo le dovute valutazioni”.
Per Parisse. Chiamato il TMO per un placcaggio in volo su McLean, confermato dalla moviola, e allo stesso modo è stata fermata un’azione dove tu potevi andare in meta, anche questo confermato dalla moviola. Premesso che la squadra migliore ha vinto, si può giocare in queste condizioni?
Difficile darti una risposta, quando prendi 40 punti in una partita del genere, commentare alcune decisioni non avrebbe senso. Non fa parte del mio stile criticare gli arbitri, piuttosto sono molto deluso perchè abbiamo preso 40 punti contro l’Inghilterra, non ci sto io, non ci sta tutta la squadra.
Per Parisse. Settimana scorsa sconfitta di misura, questa volta buona prova per 50 minuti. Cosa cambia tra quelle che erano le vostre sensazioni a fine match scorso e oggi?
Sicuramente contro la Francia ce la siamo giocata fino alla fine, oggi volevamo essere competitivi con gli inglesi, ci sono stati errori individuali. Bisogna crescere, la partita con la Scozia è fondamentale, sarà l’ultima partita in casa ed è importante vincere. Non cambierà niente, continueremo a lavorare allo stesso modo. Sappiamo che il nostro grande handicap è questo, capaci di fare prestazioni importanti come quella di Parigi e poi cadere in queste partite. Partiamo dai primi 50 minuti di oggi.
Per Brunel. A fine mandato stai mandando in campo una squadra giovane. Qual’è il tuo rammarico dal punto di vista del gioco oggi?
Penso che siamo stati competitivi per la prima parte. Abbiamo avuto già momenti dove dovevamo gestire la pressione dell’avversario. Anche alla fine con Campagnaro siamo stati a 2-3 metri dall zona di meta. Non possiamo dire niente sul risultato, dobbiamo solo dire che saremo competitivi fino alla fine. E’ vero che dobbiamo prepararci meglio a giocare sotto pressione. Situazioni che non abbiamo gestito bene, questo è il grande rammarico. I giovani devono imparare a risolvere questo tipo di situazione.
Per Brunel. I rischi della partita di oggi ce l’hai raccontati nella conferenza pre gara. C’è qualche ragione che ti identifichi per queste difficoltà?
La storia è un po’ la stessa, ma il contesto è diverso, soprattutto sotto il profilo della gestione della squadra. Alcuni giocatori hanno la potenza per lottare contro gli inglesi. E’ così, dobbiamo imparare a gestire delle situazioni, come lo scorso anno, è la stessa cosa.
Per Parisse. L’Inghilterra l’ha messa soprattutto sul piano fisico, e poi abbiamo perso troppi palloni.
Sono stati più bravi di noi nei turnover. Le grandi squadre riescono a sfruttare questo, l’Inghilterra è una squadra molto veloce, che sa fare la differenza con i giocatori che ha. Per una squadra giocare in avanzamento è sempre più facile. Che fosse una partita fisica lo sapevamo già.
Per Brunel. Dopo la prima meta di Joseph abbiamo visto troppe giocate individuali
Non penso che abbia influenzato sul punteggio. La differenza per me è stata un’altra, non quella delle gestioni del pallone che sicuramente abbiamo sbagliato.
Per Parisse. Ad un certo punto saltano gli schemi, c’è un modo che i giocatori si mettano al servizio della squadra?
Piuttosto parlare di schemi, noi abbiamo un sistema di gioco abbastanza semplice, movimento in campo lo sappiamo da quattro anni. Poi in campo c’è anche l’adattamento, lo spirito di iniziativa. Abbiamo cercato di giocare, ci hanno fatto una meta dopo l’intercetto. Il Rugby è tanto bello, bisogna improvvisare, ovvio che ci sono gli schemi, ma è bello proprio per questo. Gli inglesi sono stati molto bravi perchè hanno messo pressione su ogni punto d’incontro. Sicuramente non penso che la partita si sia giocata su tattiche e schemi, ma su un episodio della meta interctto. Abbiamo tanti ragazzi giovani, giocatori che reagiscono in un modo e altri in un altro. Spero imparino da questi errori.
dall’inviato Michele Spuri