CANOTTAGGIO – Una serie di sfortunati avvenimenti e coincidenze rischia di macchiare la decennale storia di sport e gloria della famiglia Abbagnale che per l’Italia è sinonimo di Canottaggio, sport del quale sono da sempre i nostri massimi rappresentanti. Lo sfortunato protagonista è Vincenzo Abbagnale, figlio di Giuseppe (presidente della federcanottaggio azzurra) e nipote di Carmine, coppia olimpica italiana nota ai più come “i fratelloni” (vincitori dell’oro olimpico nel 1984 e nel 1988, dell’argento a Barcellona 1992, nonché di sette ori mondiali fra il 1981 e il 1993). E’ proprio Giuseppe Abbagnale, in qualità tanto di padre quanto di presidente federale, a voler anticipare in nome della correttezza la probabile squalifica che arriverà dagli organismi anti-doping: “Vincenzo ha saltato tre controlli antidoping e la normativa è chiara. È un’ingenuità, ma da regolamento costa da uno a due anni di squalifica: per trasparenza vogliamo essere noi a dare l’annuncio”. Il codice Antidoping parla chiaro e in casi come questi prevede una squalifica massima di due anni, riducibile ad uno in base al grado di colpa dell’atleta, che dalla Federazione precisano essere limitata. Questo il comunicato apparso sul sito: “Vincenzo il 1° febbraio non è riuscito ad arrivare in tempo a un controllo a sorpresa dell’antidoping. Il ragazzo aveva già accumulato in precedenza due mancati controlli: il primo per una dimenticanza nella segnalazione del whereabouts, il secondo perché il nuovo sistema gestionale, la cosiddetta piattaforma Adams, non gli ha confermato la segnalazione del luogo dove si trovava”. A proposito del terzo controllo, è il diretto interessato a chiarire la questione dichiarando: “Ho dormito a Roma poiché il mattino seguente dovevo sottopormi a un controllo medico di routine, prima di raggiungere Sabaudia. Sulla Pontina ho ricevuto la telefonata del controllore antidoping al quale ho comunicato di essere in arrivo (un’ora è il tempo massimo entro il quale l’atleta deve trovarsi nel luogo prefissato in seguito a una comunicazione di controllo ndr). Inizio ad accelerare e all’altezza di Latina, a circa 35 minuti da Sabaudia, intorno alle 11.50 (dovevo arrivare entro le 12.30) con la ruota destra anteriore ho preso il ciglio stradale e l’auto nello sbandare si è bloccata. Riesco a fermare un carro attrezzi che transitava in quel momento sulla strada, il meccanico riesce dopo vari tentativi a rimettere in moto l’auto e alle 12 riparto per Sabaudia, dove sono arrivato alle 12.46, mentre il controllore se n’era già andato”.
La Federazione ha già presentato agli organi competenti le memorie difensive del ragazzo e attende ora di sapere se la squalifica verrà effettivamente comminata e quale sarà la sua entità. Nel frattempo Vincenzo Abbagnale continua ad allenarsi in vista delle Olimpiadi di Rio 2016 dove avrebbe dovuto essere capovoga e rischia ora invece di non andare.