NOTIZIE SCANDALO FIFA – L’ex presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, ai microfoni de “La politica del pallone” in onda su GR Parlamento dice la sua sullo scandalo FIFA: “Al di là dell’esito finale della vicenda è un momento delicato e una pagina triste per il mondo dello sport, dopodiché sappiamo tutti che siamo solo al primo grado di giudizio e dobbiamo aspettare la parola fine della vicenda dopo la pronuncia del Tas. Oggi la priorità per Platini è la difesa della sua onorabilità e la chiusura dell’iter dopo la sentenza del Tas. Da una parte ci sarà una battaglia giudiziaria di Blatter e Platini, e dall’altra ci sarà una campagna elettorale che come sempre sarà complessa, c’è poi il problema degli equilibri del calcio mondiale ed europeo che va in parallelo. È un momento difficile e tutti dovranno esser lucidi nel leggere le situazioni. È una situazione kafkiana, anche la battaglia politica era stata segnata da un confronto-scontro tra Blatter e Platini, rimane un senso di grande amarezza. Bisogna, come sempre, rispettare la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva ma rimane una ferita profonda anche in termini di comunicazione e immagine anche perché il calcio vive molto di comunicazione e di immagine. Sarà un Natale amaro per chi è sanzionato ma in generale per tutti gli appassionati di calcio. Bisogna avere più certezze su tempistica e procedure, come avviene in ogni situazione ci si divide tra innocentisti e colpevolisti, ma quello che ha sconcertato è l’assenza di chiarezza su procedure e tempistiche, sono poi transitate una marea di informazioni attraverso i componenti degli organi di giustizia. TAS? Era naturale che non intervenisse, quando è stato investito del problema erano trascorsi 64 dei 90 giorni di sospensione, inoltre la Commissione etica aveva detto che entro Natale ci sarebbe stato il primo grado, non c’era motivo di intervenire sulla sospensiva. Col secondo grado, e poi al Tas, di potrà fare un esame organico dei fatti, l’individuare le fattispecie da sanzionare e la misura della sanzione. C’è Gianni Infantino che ha fatto un ottimo lavoro di cui ha dato conto nel Comitato esecutivo di Parigi prendendo rapporti di primo livello con molte federazioni. C’è la candidatura del presidente della federazione asiatica (Salman bin Ibrahim Al-Khalifa ndr): bisogna capire se questo rapporto che sembrava vincente tra Europa, Asia e Sudamerica, quest’ultima scossa dall’arresto del proprio presidente (Juan Angel Napout ndr), regge. Se invece ognuno andasse per conto suo la situazione sarebbe più complessa“.