APPROFONDIMENTO PREMIER LEAGUE – Sbarcato a Liverpool per sostituire Brendan Rodgers, reo di non esser riuscito a portare dei risultati in linea con il grande calciomercato estivo, Jurgen Klopp ha scelto un approccio particolare al mondo “Reds”. Presentatosi come “The Normal Guy” cercando di sminuire sé stesso per focalizzare l’attenzione sulla squadra, il tedesco ha però promesso “un trofeo nei prossimi quattro anni”. Un obiettivo non semplice vista la fortissima concorrenza che caratterizza la Premier League, per non parlare poi delle coppe europee. Da un punto di vista tattico per l’ex Borussia Dortmund invece non ha guardato in faccia nessuno, nonostante una squadra costruita in modo palesemente diverso rispetto a quello che è il suo credo calcistico e con diversi infortunati, Klopp ha imposto subito il suo marchio di fabbrica: il 4-2-3-1 e fin dall’esordio, contro il Tottenham ha provato cambiare il gioco dei “Reds” riproponendo la ricetta che tanto successo ha avuto in Germania.
I risultati iniziano a dargli ragione perchè se in Europa League il Liverpool è primo nel suo girone e classificato alla fase successiva, settimana prossima si giocherà il primo posto del girone con il Sion, deve tantissimo al pareggio e alle due vittorie ottenute nella sua gestione, mentre con Rodgers erano arrivati solo due pareggi, contro Bordeaux prima e Sion poi. Anche in Premier League, dopo un inizio complesso, le cose sembrano aver preso una piega giusta i “Reds” nell’era Klopp hanno ottenuto 11 punti su 18 a disposizione con 3 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Il tutto contro avversari non semplici come Tottenham, Crystal Palace (la squadra che ha battuto i “Reds”), Chelsea e Manchester City. A pesare è il netto 3-1 rifilato al Chelsea, ma soprattutto l’ 1-4 con cui Coutinho e compagni hanno schiantato il City di Pellegrini, all’epoca primo in classifica. Una partita importante quella contro il City anche per Roberto Firmino che è riuscito a trovare il suo primo gol in Premier League, evento atteso come la manna dalle parti di Liverpool, visti i 40 milioni spesi in estate per farne il dopo Sterling, partito proprio in direzione Manchester City.
Sesto in campionato, a quattro punti dalla zona Champions League, il Liverpool continua ad essere una formazione con grossi limiti offensivi, è la squadra che ha segnato di meno tra le prime 10 in classifica con 18 gol a referto e ha anche qualche limite difensivo (tra le prime 7 solo il Leicester ha subito di più, ma ha anche segnato 29 gol), limiti che Klopp spera di risolvere con il mercato di gennaio dove potrebbero essere fatti investimenti importanti. L’obiettivo è prendere un centrale di livello e un regista (non a caso nelle scorse settimane era circolato il nome di Biglia), ma Klopp avrà carta bianca: “Mercato? E’ stato argomento di discussione per 10 secondi – ha spiegato il giorno della presentazione alla stampa inglese – Non sono un idiota, per me è già abbastanza avere la prima e l’ultima parola a riguardo” e probabilmente stupirà tutti con qualche colpo a sorpresa. Del resto, al netto di una strategia di comunicazione decisamente “low profile” la zona Champions è vicina e il Liverpool punta ancora ad un posto tra le prime quattro.
Edoardo Lavezzari