NOTIZIE OLIMPIADI 2024 – «Ho massimo rispetto per tutti i concorrenti ma vogliamo vincere, possiamo farcela». A ribadire la forza della candidatura di Roma per ospitare i Giochi del 2024 è il presidente del comitato promotore, Luca Cordero di Montezemolo, in occasione dell’incontro con gli studenti dell’Università di Roma Tor Vergata in occasione dell’iniziativa ‘Sport Cultura di vita’. Il Progetto Olimpiadi sui banchi dell’Università’ che si è svolta presso l’Aula Magna della Macroarea di Economia. «Noi non possiamo accettare il paradigma: grande manifestazione in Italia, grande ruberia. No. Faremo delle Olimpiadi, e lo diciamo forte, in cui ogni euro investito si deve sapere dove va, ogni impianto si deve sapere fin da prima che fine farà -prosegue Montezemolo-. Sappiamo di avere l’appoggio del comitato olimpico giapponese (in sala era presente il rettore dell’Università di Tokyo ndr). Il grande centro espositivo dei Giochi del 2020 , avrà strutture che dopo le Olimpiadi verranno smontate e non rimarranno cattedrali nel deserto». «I Giochi di Roma saranno le Olimpiadi della cultura, della bellezza grazie a una città straordinaria -sottolinea il presidente del comitato promotore di Roma 2024-. Dovremo mettere al centro la tecnologia e l’innovazione con start up. Poi c’è la sostenibilità, e abbiamo fin da subito avuto un rapporto straordinario con il mondo ambientalista condividendo un piano con il mondo dell’ecologia. Ultimo elemento la legacy, un piano preciso su cosa si fa degli impianti un’ora dopo finite le Paralimpiadi».
«Siamo di fronte a una grande sfida -prosegue Montezemolo-. Se otterremo la candidatura ci vorrà una macchina organizzativa poderosa, giovane, che coniughi la passione sportiva del Paese con le competenze professionali». Montezemolo ricorda i Giochi del ’60 ospitati nella Capitale. «Quella fu la prima vera olimpiade dell’era moderna, ha portato la televisione ai Giochi con miti come Cassius Clay, Wilma Rudolph , la gazzella nera Abebe Bikila che vinse la maratona scalzo. E ancora i fratelli D’Inzeo, Livio Berruti. Pensate a Nino Benvenuti, un grande del pugilato. Roma ’60 è stata una grande occasione di totale trasformazione e miglioramento della città». «Roma ne ha bisogno, ha bisogno di una sfida, di un obiettivo, per uscire da un immobilismo che i cittadini romani non meritano. Le olimpiadi hanno trasformato Barcellona, Sidney. Possiamo dire che il 70% di quanto c’è da fare in termini di impianti c’è già. Cosa vuol dire: noi potremmo fare le olimpiadi stasera all’Olimpico, allo stadio del nuoto e del tennis». 3
Anche il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò, è intervenuto commentando così la possibile scelta di Roma come città ospitante: “Nel 2024 si valuta in 2,5 miliardi i soldi riconosciuti alla città ospitante i Giochi da parte del Cio in base all’Agenda 2020. Il budget, pur consistente, è immensamente inferiore alle precedenti edizioni. Parliamo poi di 170mila posti di lavoro dall’aggiudicazione dei Giochi al loro inizio. Una volta vinta la candidatura sono certo che nella città di Roma si crea un traino, si ‘ingarellà. Molti saranno operai ma ci sarà anche una cabina di regia estremamente qualificata. Serviranno 10-15mila persone che avranno l’indeterminazione del ruolo perché poi gli impianti andranno gestiti”.
“Abbiamo un presidente del comitato promotore motivato come Montezemolo – aggiunge Malagò -. Abbiamo un grande presidente della Repubblica che sostiene con entusiasmo la candidatura olimpica. Un governo che come non mai sostiene Roma 2024, un Comitato olimpico riconosciuto con una credibilità che forse non ha nessun altro Paese. Tutto quello che abbiamo preparato, il dossier, non conta nulla se nel 2017 non conquistiamo i voti di chi ci dovrà giudicare. C’è anche una partita di lobbing, di rapporti personali, con cui ci dobbiamo confrontarci e Luca è la persona che può darci più valore aggiunto per la volata finale. Credo che noi questa partita la vinciamo, arriveremo fino all’ultimo, sul filo di lana”.
fonte: Adnkronos