NOTIZIE ROMA – Alla vigilia dell’esordio stagionale in Champions League contro il Barcellona il tecnico della Roma, Rudi Garcia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Queste le parole riportate da Tuttomercatoweb.com.
Come considera il Barcellona, avrebbe preferito un esordio abbordabile?
“Sappiamo che è una squadra fortissima, ha vinto le prime tre partite in campionato, ma non serve dire molto perché tutti la conoscono: se non è la migliore, è una delle migliori al mondo. Domani giocheremo con umiltà e ambizione: vogliamo qualificarci, servono sei partite al meglio per prendere punti“.
Il modulo base è il 4-3-3, ha in mente sorprese contro i fenomeni del Barcellona?
“Se lo dico non è più una sorpresa. A parte questo, i giocatori sono pronti anche a livello mentale: abbiamo una rosa di qualità, ma con tutto il rispetto che dobbiamo al Barcellona, siamo pronti a usare più di un modulo di gioco. Forse lo faremo domani, abbiamo almeno due piani e l’obiettivo è sempre lo stesso: fare risultato“.
Che giocatore è Salah?
“Mohamed è un ottimo giocatore, non è con noi da tanto ma sta imparando a conoscere i compagni e viceversa, ha velocità e tecnica, sono parametri importanti per fare la differenza“.
Quanto può pesare l’assenza di Pjanic?
“Io ho già parlato la settimana scorsa di questo, ho una rosa ampia ma non faccio caso prima di una partita alle assenze: guardo i giocatori presenti e parlo con gli infortunati per informarmi ma quando non possono giocare non c’è da lamentarsi. Dobbiamo concentrarci sui giocatori a disposizione e tirare il meglio da loro“.
Come definirebbe Messi come calciatore? Ha in mente un piano per fermarlo?
“Ha già risposto Daniele: non c’è un piano contro singoli giocatori, possiamo pensare alla rosa di tutto il Barcellona. Sono d’accordo sul fatto che le cose si possono risolvere a livello collettivo, sia in difesa che in attacco: non possiamo difendere tutta la partita. Sappiamo che ci sarà da soffrire, ma dovremo anche far circolare palla per creare pericoli. Per definire Messi non ci sono aggettivi sufficienti: è uno dei migliori, se non il migliore“.
Considerando che la sua squadra punta sul possesso palla, mentre il Barcellona punta più sul contropiede rispetto al proprio passato, domani ha pensato di rimanere un po’ più dietro per sfruttare gli spazi?
“Beh, se guardiamo i numeri non è una squadra di contropiede, ma che fa possesso forte e poi sfrutta la velocità degli attaccanti per fare male in ripartenza: dovremo essere bravi a difendere e uscire quando sarà possibile. L’obiettivo sarà fare il risultato e lo faremo con la qualità dei nostri giocatori, ma soprattutto l’atteggiamento di squadra, sia difensivo che offensivo: non intendiamo lasciare il campo tutta la partita al Barcellona, saremo costretto a farlo in certi momenti, ma dovremo essere bravi a limitare la loro grande qualità. Si parla tanto della tecnica, ma sono molto forti nel pressing alto: se supereremo il loro recupero palla, potremo fare qualcosa di positivo“.
In tre partite di campionato ha cambiato tre volte il compagno di reparto di Manolas in difesa, sono risposte all’emergenza? Come sta Castan?
“Parliamo prima di Antonio Rudiger: è arrivato infortunato, doveva guarire e svolgere la preparazione, cosa che sta facendo visto che ha giocato per la prima volta contro il Frosinone. Nel caso di Castan è ancora più complicato, non ha giocato un anno intero: sta migliorando, abbiamo approfittato della sosta a tal fine, ma non è ancora al 100%. Per il resto è motivato come un leone, è un giocatore forte e un uomo fantastico ma devo gestirlo al meglio per la squadra. Su questo siamo tranquilli, anche perché abbiamo Daniele che può darci una mano in questo ruolo, come abbiamo visto contro la Juventus“.
Oltre al tecnico giallorosso ha parlato in conferenza stampa anche il centrocampista Daniele De Rossi.
L’anno scorso dopo il Bayern avete subito un contraccolpo, questa partita può servire per capire il vostro valore?
“Sicuramente l’anno scorso è stata molto difficile, i valori sono simili: domani ci giocheremo una parte importante del cammino in Champions League, ma non possiamo pensare che il risultato di domani possa influire sul nostro cammino in campionato. Sono due cose diverse, sicuramente l’anno scorso lo abbiamo accusato, ma non influenzerà comunque la nostra stagione in Serie A“.
Fermando Messi la Roma avrà più opportunità? Come si ferma?
“Il Barcellona è particolare anche per questo, oltre alla propria forza ha anche il giocatore più forte in circolazione. Ci sono squadre che non uniscono collettivo e individualità, nel Barcellona succede: non conta fermare Messi o Neymar o Iniesta, ma lavorare tutti insieme verso l’obiettivo. Servirà tanta compattezza, perché sappiamo che Messi può fare qualsiasi cosa“.
Domani ritroverai Luis Enrique, che hai definito il tuo miglior allenatore. Secondo te ha sbagliato la Roma a non aspettarlo o non era pronto all’epoca?
“Non lo so, innanzitutto è stato lui a dimettersi quindi non possiamo dare colpe alla società e all’ambiente. Poi c’è stata una situazione particolare come spesso capita qui a Roma e una scarsa sponsorizzazione da parte vostra che non eravate interessati, per sua fortuna è riuscito ad avere successo altrove e sono contento per lui. Non è uno scemo come lo dipingevate qua a Roma, è una brava persona, un bravo allenatore ed è capitato in una bella squadra, con brave persone nel suo staff tecnico, a parte domani sera faccio sempre il tifo per loro“.
A inizio carriera hai citato Gerrard e Lampard come tuoi modelli, ora ti rivedi più in Mascherano?
“Mah, il paragone con Gerrard e Lampard lo fece Lippi all’inizio, per me sono stati due esempi da seguire, parliamo di grandissimi centrocampisti, come anche Mascherano: è un grande giocatore che ha fatto un percorso che forse mi potrebbe interessare in futuro. Grazie alle sue doti riesce a dominare sia da centrocampista che da difensore, sia nel Barcellona che nell’Argentina. Sarebbe una gran cosa seguire il suo esempio, per ora è un discorso tattico e di necessità della squadra, come il mister sa io sono a disposizione, se poi riesco a farlo discretamente come contro la Juve sono più contento“.
Sei stato sempre vicino ai tifosi, cosa sta succedendo? Vuoi fare un appello ai tifosi per domani?
“Sto cercando di documentarmi, vorrei farlo prima di parlare per evitare sciocchezze: sto cercando di capire il perché della barriera e della protesta. Ho un quadro in testa ma sono un po’ confuso perché certe cose sembrano assurde e voglio capire prima di dire la mia. Non faccio appelli: una protesta, quando è così civile, deve continuare. A noi fa piacere avere uno stadio pieno di gente che canta, ma anche contro la Juventus siamo riusciti a vincere ugualmente. In caso di proteste violente siamo stati i primi a scandalizzarci, ma questa è una protesta civile e composta, vanno rispettate le persone prima ancora che i tifosi quando si comportano in questo modo“.
La tua ultima partita internazionale è stata con l’Italia, quando hai segnato e poi sei stato espulso. Si parla solo del cartellino rosso, ti dà fastidio la nomea di giocatore scorretto?
“Ho letto poco, ma ho letto anche statistiche interessanti, relative a quanti cartellini ho preso sia con la Roma che con la Nazionale, poi il giorno dopo che fai un fallo di reazione non puoi pretendere che ti dicano bravo. Cerchi di conviverci, sapendo di aver fatto un errore, ma non puoi rovinarti la vita: sono tante le partite in cui non sono stato espulso, certo non voglio una medaglia per questo, però penso di essere nella media, le statistiche sono chiare. Forse sconto anche le squalifiche dovute alla prova tv, ma non posso prendermela con nessuno, soprattutto con chi fa il proprio lavoro, sono cose che capitano nel calcio, a 32 anni ormai l’ho capito“.