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Milan. Balotelli: “Qui per una nuova vita. Sogno la Nazionale”

Mario Balotelli (getty images)

NOTIZIE MILAN – Mario Balotelli è ufficialmente un giocatore del Milan. Il club di via Aldo Rossi lo ha comunicato oggi con questo breve comunicato: “AC Milan comunica di aver acquisito dal Liverpool FC il giocatore Mario Balotelli a titolo temporaneo, fino al 30 Giugno 2016”. Nel frattempo l’attaccante rossonero ha rilasciato una lunghissima intervista a “La Gazzetta dello Sport” toccando diversi argomenti, questi i punti salienti:

La maturazione come uomo: “C’è stato un Mario ragazzo, ora c’è un Mario uomo. Come mi sento? Come uno che ha appena messo da parte il primo tempo della sua carriera. Giocata e vissuta da ragazzo. Non tutto è andato bene, ho sprecato diverse occasioni. Ma la partita non è finita… Ho ancora un secondo tempo davanti. Ora me lo gioco e vivo da uomo. Lo so che molti non credono alla mia rimonta. Ma ho il dovere di provarci. E la certezza di riuscirci. Ho una promessa da mantenere con me stesso, la mia famiglia, il Milan, Mihajlovic, Raiola e chi mi vuole bene… Riparto da zero. So che non posso più sbagliare niente, non posso pretendere nulla e devo riconquistare tutto. Mi metto a disposizione”.

Il Liverpool: “Mi prendo le mie colpe, ma anche il modulo scelto da Rodgers non era congeniale alle mie caratteristiche. All’inizio ho sbagliato alcuni gol facili, poi ho avuto meno occasioni per segnare, un po’ di sfortuna, infortuni… Un casino. Però non ho mai protestato, ho accettato le scelte del tecnico, mi sono comportato sempre da professionista. Mario uomo non sbuca adesso a Milanello, anche a Liverpool atteggiamenti e stile di vita sono stati normalissimi. Nell’ultimo anno non ci sono stati mai problemi nel mio privato. Potevo mettere su Instagram una foto al ristorante, ma questo non significava che non mi allenavo anche se non giocavo”.

Il Milan: “Sono grato al Milan, perché, dico la verità, non mi aspettavo mi avrebbe ripreso, puntando ancora su di me. Tornare qui è un sogno che si realizza, è la seconda chance che tanti non hanno avuto. Il Milan me la sta dando e sono fortunato”.

Il rapporto con Mihajlovic: “Il mister mi conosce sin da quando ero ragazzo. Il problema non è mai stato la qualità, semmai il carattere. Si sentono sempre tante cose su di me, ogni aspetto viene amplificato, giustamente ha voluto guardarmi negli occhi, capire se avevo le motivazioni giuste. Mi ha ascoltato, senza farsi condizionare dai si dice, e già solo per questo lo ringrazio. Cosa gli ho detto? Che ho capito i miei errori. Che se mi avesse dato questa chance non lo avrei deluso. Che darò tutto quel che ho. Che sono un uomo adesso e problemi non ne creo. Che accetterò ogni sua decisione. Il mister è un leader, duro, onesto, schietto, leale. Non bluffa. Ti parla fissandoti negli occhi, come piace a me. Guarda l’uomo, non solo il calciatore. Si è esposto riprendendomi. Ho un grande debito verso di lui”.

Il razzismo: “Il razzismo non va sopportato, va debellato. L’arbitro ha il dovere di sospendere la partita. Se non dovesse farlo, io non lascerò il campo da solo, non dirò nulla, giocherò e basta. Ma poi in sala stampa farò un casino. Su questo non transigo. Ci vuole rispetto. Fanno buu per la mia pelle quando sono un avversario e poi quando vesto la maglia Azzurra gli stessi mi chiedono di segnare? È assurdo. Quest’anno ci sono gli Europei, in Italia dovremmo essere più uniti”.

La Nazionale e l’Europeo: “Voglio fare bene col Milan riconquistare la maglia azzurra. Ma ora devo solo lavorare. Un passo alla volta. Se ne metto insieme tanti magari si arriva fino in Francia. Voglio giocare l’Europeo, farò di tutto per riuscirci. Rivedermi con la maglia della Nazionale era uno dei desideri di mio padre prima di morire. Lo devo anche a lui”.

Redazione Sportiva