Serie A. Tavecchio: “Sarà un campionato livellato”

Carlo Tavecchio (getty images)
Carlo Tavecchio (getty images)

NOTIZIE SERIE A – Il giorno dopo la prima giornata di Serie A il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport: “Il calcio ha bisogno di Juventus, Milan, Inter, Roma e di tutte le grandi squadre ma le piccole gli renderanno la vita difficile, sarà un campionato molto livellato e sono contento. La nazionale a Firenze? Firenze sarà orgogliosa della presenza dell’Italia, mi auguro che la gente accolga bene la squadra di Conte. Noi dimentichiamoci che non siamo ancora qualificati per la rassegna continentale quindi dobbiamo battere sia Malta sia la Bulgaria il 6 settembre a Palermo. Le sentenze? Non mi permetto di giudicare nè la parte inquirente nè quella giudicante. Io mi fido di un sistema che ha persone che lavorano alacremente senza rimborsi, notte e giorno. La magistratura ordinaria e sportiva è indipendente. Al consiglio federale compete di dare input di natura giuridica, norme e regole. Abbiamo una fase inquirente dove in meno 20 giorni decine soggetti e grandi personaggi dal punto di vista giuridico hanno lavorato sulle carte, io non le conosco. Io conosco i fatti che sono apparsi come sentenze. Stiamo cercando di mettere il sistema nelle condizioni di essere snello. Abbiamo fatto la proposta di tre procure: una al nord, una al centro e una al sud per i dilettanti che toglieranno la maggior parte delle pronunce da fare in un anno. Avranno solo casi particolari e meno problemi di celerità, ma non mi permetto fare la minima considerazione sulle prese di posizione del dottor Palazzi e del dottor Artico. La riforma dei campionati? Per fare la riforma dei campionati serve la maggioranza di 3/4 del Consiglio Federale. Abbiamo aperto il fronte delle trattative e sarà fondamentale trovare un accordo sul cosidetto ‘paracadutè in caso di retrocessione. In ogni caso la riforma ha bisogno di almeno un biennio per essere realizzata. Il futuro deve essere concordato con le Leghe. Abbiamo l’obiettivo di incontrarci già a settembre per portare a regime questa situazione. Abbiamo un alleato, che è l’economia, perché la riforma si farà da sola, se si rispettano le regole. Ad esempio in Lega Pro, bloccando i ripescaggi, già si scende a 54 squadre. Il futuro della Lega di A e di B è legato alla gestione amministrativa, che non può non essere considerata. Le entrate e le uscite dovranno essere chiare, non possiamo pensare che ci siano situazioni dove il passivo non venga integrato i ricavi. In questi mesi abbiamo dettato delle norme per il futuro, non si poteva attuare tutto subito ma l’anno venturo sarà quello della resa dei conti. I club dovranno presentare dei bilanci che hanno una sostenibilità e conti economici in attivo: in 4 anni ci sarà un pareggio di bilancio ed una spending review corretta. Senza questi interventi, il calcio italiano difficilmente può resistere sotto il profilo economico. Il nostro è un piano quadriennale. I bilanci devono essere alla pari per tutti i club: chi non può, dovrà vendere calciatori per ingaggiarne altri. Quest’anno sarà possibile un nuovo caso Parma? Lo escludo, stiamo controllando“.

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