NOTIZIE TENNIS – Ha un sapore liberatorio, più che di gioia, l’urlo di Andy Murray dopo la vittoria di ieri sera a Montreal contro il numero 1 al mondo Novak Djokovic. Una “liberazione” quella dello scozzese che dopo otto sconfitte consecutive è finalmente riuscito ad imporsi su un rivale che troppo spesso, negli ultimi anni, lo ha dominato, ma sopratutto un urlo dedicato a sé stesso, per l’ennesima partita che prima sembrava vinta e poi improvvisamente rischiava di finire nel peggiore dei mondi, almeno per lui. Partito bene, Murray ha rischiato di complicarsi la vita già nel primo set quando, dopo essere passato immediatamente in vantaggio di un break, conduceva 4-1 ed era vicinissimo ad un 5-1 che avrebbe chiuso il parziale. Lo scozzese, invece, ha permesso a Djokovic di rientrare sul 4-4 e si è trovato a dover ricostruire la vittoria del primo set da capo, vittoria arrivata comunque, con il punteggio di 6-4.
La seconda partita, poi, si è aperta con un Andy nervoso e subito breakkato da un Djokovic determinato, ma non certo quello dei giorni migliori. Il serbo comunque ha difeso il vantaggio fino al 3-2, ha subito il pareggio dello scozzese, ma ha piazzato un altro break importante, chiudendo il set con il punteggio di 4-6. Lla terza e decisiva partita è stata più che altro una guerra di nervi, un set a tratti bellissimo, ma caratterizzato da errori evitabilissimi da entrambe le parti e da un paio di game, sempre con Murray in battuta, lunghissimi. Djokovic ha una grandissima occasione sul 4-2 e servizio dell’avversario, potrebbe tornare in partita, ma spreca tante, troppe palle break. Murray porta a casa il game, non capitalizza tre match point sul servizio avversario e nel game successivo serve sul 5-3, questa volta la mano non trema: gioco, partita e incontro.
Andy vince il Masters 1000 numero 1 in carriera e aggancia Sampras nella classifica All-time, ma non è tutto, con il secondo Masters dell’anno dopo Miami il sorpasso a Roger Federer, per la posizione numero 2 al mondo è completo. Adesso si vola a Cincinnati (dove lo svizzero difende il titolo di campione), poi sarà già tempo di US Open.