NOTIZIE BOLOGNA – Direttamente dal quartier generale di Casteldebole il direttore dell’area tecnica del Bologna, Pantaleo Corvino, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa per fare il punto sul calciomercato dei felsinei. Queste le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com: “Siamo in ritardo in base alle nostre esigenze tecniche. Però quando si devono fare tante valutazioni ci può stare. Io dico che il bicchiere è mezzo vuoto se si guarda a quanto c’è ancora da fare e può essere per mia negligenza, ma si può vedere anche mezzo pieno perché si sono presi tanti giocatori che se avessimo una struttura maggiore potrebbero bastare per l’obiettivo“.
Balotelli?
“Sono un uomo di mercato ed esprimo il mio pensiero personale. Io credo che certi calciatori, dalle qualità conclamate, dopo certi errori si trovano appesi a un filo e il nostro calcio deve far sì che questo filo diventi una corda per salvarlo. Ho fatto l’esempio di Lucarelli che dopo Valencia tornò a Lecce dove ero io rilanciandosi alla grande. Balotelli potrebbe fare lo stesso, ma solo in un club che se lo può permettere. Ha un ingaggio di 5-6 milioni di euro netti che è ben lontano dalle possibilità del Bologna attuale“.
Il ritardo sul calciomercato?
“La mia esperienza mi dice che in Italia il calciomercato ha delle fasi e che spesso si finisce per fare tutto nel finale. Una situazione che avvantaggia alcune società e altre meno. Con il campionato che inizia prima non agevola una squadra come la nostra che è arrivata per ultima in Serie A. Tutti saremmo contenti se avessimo chiuso per tutti gli obiettivi primari: alcuni sono arrivati nella prima fase del mercato. Ora nella seconda fase bisognerà andare a raggiungere gli altri obiettivi. Poi nella terza fase si potrà pensare di nuovo agli obiettivi primari che sono rimasti al palo“.
La delusione della piazza?
“Mi sento responsabile perché sono l’uomo mercato. Voglio arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati per far stare i tifosi tranquilli e per soddisfarli. Voglio che sappiano che abbiamo lavorato tanto per fare a modo nostro l’interesse del Bologna. Vogliamo gettare basi forti ripartendo quasi da zero e quando c’è da costruire senza le fondamenta c’è il rischio che crolli tutto prima o poi. Sappiamo che quanto faremo in questa estate porterà benefici negli anni“.
Il mancato arrivo di alcuni giocatori?
“Nel mercato un anno non è uguale all’altro. Ogni finestra ci dà alcune possibilità e altre no. A gennaio c’era la possibilità di arrivare a Saponara o Ilicic, ma poi non si concretizzarono. Ora questi giocatori non sono più disponibili e per questo non ho potuto andarli a cercare“.
Defrel?
“Sono giorni che diciamo che siamo fuori dalla corsa al giocatore per alcune considerazioni fatte. Noi siamo il Bologna e chi vuole venire qui deve essere motivato“.
Gli altri obiettivi?
“Sono arrivati otto calciatori italiani che conoscono il campionato. Io cerco sempre di privilegiare il mercato interno, come si è visto anche a Firenze dove erano solo tre gli stranieri della mia squadra. Poi è logico che se in casa non si trovano i giocatori giusti si guarda dietro l’angolo e all’estero“.
Matri?
“Dovete tenere conto che dobbiamo fare tanto dentro certi canoni. In futuro magari avremo la possibilità di vendere qualcosa di importante per finanziare il mercato, ma ora stiamo cercando di partire da alcune potenzialità importanti che abbiamo in casa come Masina, Oikonomou o Ferrari che non hanno mai fatto la A. Puntiamo su di loro sperando di essere ripagati. Matri ha parametri economici fuori dal nostro budget“.
Oikonomou?
“Il Napoli non ce l’ha mai chiesto. Solo contatti informali, ma nessuna richiesta ufficiale. Puntiamo su di lui e speriamo che le sue potenzialità possano diventare realtà“.
Matuzalem?
“Ho proposto al giocatore un contratto che era in linea con quanto offerto nella stagione precedente. Questo vuol dire che lo volevamo con noi, altrimenti gli avrei detto che non lo volevamo o gli avrei offerto di meno. Il Bologna gli ha dimostrato rispetto e il piacere di continuare con lui”.
Il mercato in uscita?
“Sono tanti i giocatori che devono uscire e sto lavorando duramente per sfoltire la rosa. A volte passa inosservato questo lavoro e spesso è più difficile. Sono andati via in 10 a fine luglio e per me questa è un’impresa. Quattro risoluzioni pilotate per il loro ricollocamento“.
Radakovic ed Abero?
“Per il serbo siamo ai dettagli e oggi formalizzeremo. Per il secondo c’è qualche problemino da superare come sempre quando si tratta coi club d’oltreoceano“.
L’attacco?
“Sto cercando di fare tutto il possibile secondo i nostri mezzi e le nostre possibilità. Finora abbiamo cercato di raggiungere i nostri obiettivi primari e alcuni sono arrivati. Ora andremo su quelli secondari, che sono comunque importanti, per poi tornare su quelli primari“.
Quali obiettivi primari mancano?
“Mancano 5 obiettivi primari, che abbiamo in mente, dobbiamo portarli a Bologna. Ho seminato tanto, ma non so quando si potrà raccogliere. Se ho 30 milioni di euro per 15 giocatori posso spendere 2 milioni a giocatore e a quel prezzo non si trovano tanti giocatori da Serie A. Mirante e Rossettini sono arrivati per 2,5 milioni, ma non sempre si riesce“.
Quintero e Defrel?
“Io voglio un Bologna che sia rispettato perché noi rispettiamo gli altri. Qualche operazione è andata non a buon fine perché alcuni non ci hanno rispettato come nel caso di Quintero dove sono stata alterati gli accordi trovati. Qualche calciatore inoltre non lo sento convinto e motivato di venire qui. Vestire la maglia del Bologna deve essere un piacere e un onore, altrimenti mi tiro indietro come per Defrel“.
Le nuove regole?
“Da settembre ci sarà un default perché in molti non stanno capendo cosa sta succedendo. Ci saranno tanti giocatori che resteranno fuori rosa e non giocheranno per un anno e molti non se ne rendono conto“.
Il Bologna attuale?
“La mia preoccupazione nasce dal fatto che sapendo di essere in ritardo ci sono delle pressioni per fare qualcosa. Ma preferisco passare per incompetente che fare qualcosa in modo diverso dai programmi magari sbagliando. Ripeto che serve gettare delle fondamenta importanti e credo ci sia il tempo per fare le cose a modo nostro“.