NOTIZIE TUFFI – E’ una Tania Cagnotto da sogno quella che si impone agli Europei di Rostock. L’Azzurra vince l’oro nel trampolino da un metro con un ultimo tuffo (un 303b) eccezionale, che le vale anche due 10. Un tuffo che le permette di staccare la russa Nadezhda Bazhina, che dopo 4 tuffi era di poco dietro. Questo oro è la sesta medaglia, negli ultimi 7 anni, nella specialità ed è la medaglia numero 15 agli europei di una carriera straordinaria, per la quale è difficile trovare altri aggettivi.
Per una grandissima italiana, che ancora non molla, ma che si avviva alla parte finale di una carriera fuori parametro ce ne è anche un altra che invece si appresta a fare grandi cose: Elena Bertocchi, milanese di 20 anni, alla sua prima finale internazionale “tra i grandi”. La meneghina sfiora il podio e chiude al quarto posto, dietro a Tania, alla russa Bazhina e all’ucrania Olena Fedorova, che chiude terza con molto rammarico essendo stata prima a lungo.
Queste le parole di Tania Cagnotto dopo la gara: “Vincere fa sempre effetto. Non ci si abitua mai, anzi si cerca sempre di superarsi ogni volta e fare ancora di più. Ogni medaglia d’oro ha un significato particolare. Oggi è andata molto bene e spero di tenere fino alla fine. Oggi ero la più vecchia ma sul trampolino non si è visto, vero? Menomale. Complimenti ad Elena. E’ stata molto brava. Le avevo detto di provare a fare la gara da sola e di godersela“.
Queste le dichiarazioni di Elena Bertocchi: “E’ la prima volta che dico che bello il quarto posto! Loro sono tutte molto più grandi di me ed io sto arrivando adesso. Sono soddisfatta della gara e di me stessa. Sono riuscita ad essere più tranquilla e dimenticarmi in fretta di questa mattina quando ho sbagliato il presalto nel doppio e mezzo avanti e nell’uno e mezzo rovesciato. Merito anche del mio allenatore Dario che mi ha detto … scatenati, non hai nulla da perdere, e aveva ragione e della mia motivatrice Eva con la quale sono stata al telefono un’ora dopo il preliminare. Mi hanno tranquillizzata. E grazie ai miei genitori che mi hanno sostenuta“.