NOTIZIE EMPOLI – La pesante squalifica rifilata dal giudice sportivo a German Denis non è bastata per placare le polemiche su quanto accaduto negli spogliatoi al termine di Atalanta-Empoli. Oggi tocca proprio al difensore dei toscani Tonelli raccontare la sua verità: “Non avrei voluto parlare, anche perché non dovevo giustificare niente a differenza di altri. Ci sono però state gravi accuse mosse nei miei confronti e non ho potuto evitare la mia conferenza stampa. Ecco come sono andate le cose: la gara era molto importante per entrambe le squadre e proprio per questo in campo ci sono stati degli scontri ruvidi e alcune provocazioni, cose che succedono spesso. Quando però arriva il triplice fischio tutto deve finire e io sono andato a salutare i tifosi, a stringere la mano all’arbitro e successivamente mi sono avviato nello spogliatoio. Le accuse mosse da Denis sul fatto che lo avrei minacciato di fronte ai suoi figli sono molto gravi e soprattutto false. Lui stava parlando a Sky e non ero nel tunnel ad aspettarlo. La partita era finita da circa 20 minuti e Denis mi ha chiamato facendo finta di volermi parlare. A quel punto mi ha dato un pugno sullo zigomo. Sono andato verso di lui ma Cigarini mi ha fermato e Denis mi ha dato altri due pugni in testa. A quel punto ho provato ad avvicinarmi a Denis ma un dirigente dell’Atalanta mi ha spinto a terra, si sono spente le luci e l’argentino è scappato”.