NOTIZIE TENNIS, INTERNAZIONALI D’ITALIA 2015 – (dall’inviato Michele Spuri) | Questa mattina nella sala conferenze stampa dello Stadio Olimpico, è stata presentata l’edizione numero 72 degli Internazionali BNL d’Italia 2015. A presentare l’evento la giornalista Claudia Fusani, la quale ha presentato subito i quattro grandi ospiti: il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della FIT Angelo Binaghi, il presidente della BNL Luigi Abete e infine il grande Nicola Pietrangeli.
Il primo a prendere parola è il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi: «Questa è la nona volta, la prima nel 2007, che presentiamo l’edizione insieme alla Banca Nazionale del Lavoro e a Coni Servizi. Siamo riusciti a migliorare ogni anno sempre di più, raggiungendo un livello di qualità organizzativa mondiale. Batteremo anche quest’anno tutti i record, in particolare quello riguardante l’affluenza del pubblico. Abbiamo incrementato il campo “Pietrangeli” e la “SuperTennis Arena”, in attesa della copertura del centrale, con annesso ampliamento della capienza e dell’impianto. Tutto questo è possibile per la partecipazione della Coni Servizi. Chiunque ci affianca lo fa con impegno e con competenza. Io e Nicola (Pietrangeli, ndr) siamo andati nelle regioni a parlare degli Internazionali, siamo andati a incontrare la stampa locale e abbiamo fatto un grande lavoro nelle pre-qualificazioni. Siamo molto contenti, abbiamo incontrato migliaia e migliaia di società. Gli internazionali devono diventare patrimonio del paese e dall’altra parte strumento per continuare a far crescere il tennis. Le pre-qualificazioni sono state un grande successo, più di 5000 iscrizioni, più del doppio dell’anno precedente. Proveremo a fare questa cosa anche per il doppio, io e Giovanni Malagò potremmo partecipare… (ride, ndr). Aggiungeremo 8 wild card nelle pre-qualificazioni maschili e femminili, quindi tabellone da 26. Le novità di quest’ultime sono che il torneo inizierà il Lunedì. Per quanto riguarda il singolare maschile daremo le due Wild Card a Bolelli e a Lorenzi, nel caso il primo entrasse di diritto, la daremo a Vanni. Nel femminile Wild Card alla Knapp e alla Schiavone, il torneo qualificazione fino in fondo, le altre 4 wild card andranno alle giocatrici che arriveranno nel torneo dal secondo al quinto posto. Tutto questo è un quadro generale in grande crescita».
Adesso è il turno del presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò: «Complimenti all’Ufficio Stampa della Federazione che in questi anni ha svolto e sta svolgendo tutt’ora un grande lavoro. Questo torneo lo conosco come un qualcosa di familiare. Sin da quando ero piccolo venivo a vedere gli Internazionali. Il merito nostro è stato quello di tener duro, non c’è nessuna falsità nelle mie parole, è veramente qualche cosa che grazie all’idea di fare questa partecipazione con il Coni, è cresciuto in modo esponenziale. C’è un serio problema con Binaghi. Sicuramente non è certo una persona loquace. Però il problema è che non esiste lunedì dell’anno, compresi Settembre, Ottobre, Novembre e Dicembre, in cui non manda una mail che parla giustamente, legittimamente e felicemente di tutti i riscontri positivi che ruotano attorno a questa manifestazione. Questo significa che dietro vi è un lavoro enorme. Non può che esserci giusta programmazione. Per me l’impianto è il più bello del mondo, lo dico da soggetto in causa, ma so altrettanto che oggi paradossalmente, sogno di portarlo tra i 4 più grandi. Dobbiamo avere, forza, coraggio e denari per chiudere il centrale. Forza c’è, coraggio pure, soldi…li troviamo. E’ un impianto che non può esistere solo nei 10 giorni degli internazionali. Devo dire che i bellissimi concerti ormai stanno pensando sempre più piede. Questa è una città che ha bisogno di 8-9-10-11mila posti coperti. Soprattutto per essere utilizzato in modo multi-disciplinare e non necessariamente per sport di squadra. Francesco Soro sa benissimo che ci siamo impegnati a creare un tavolo di lavoro, una conferenza dei servizi, insieme a tutti quelli interessati al progetto: ministero beni culturali, Regione e Comune. Ci stiamo lavorando su. E anche in vista della candidatura realizzare nuove opere sarebbe giusto. Roma oggi ha tanti problemi, anche nello sport, ma una cosa della quale dobbiamo essere tutti orgogliosi sono questi Internazionali d’Italia di Tennis. Eccellenza per tutto lo sport italiano».
Prende la parola il Presidente della Banca Nazionale del Lavoro Luigi Abete: «Essendo ormai partner da 9 anni, e collaborando con Angelo Binaghi, penso che BNL sia qualcosa in più di uno sponsor. Noi cerchiamo di portare la nostra esperienza e il contributo per tutto l’anno. Questo lo facciamo con una visione, con una parola complicata, glocal. Globale perchè da quando siamo insieme in questa avventura siamo entrati nel gruppo BNP Paribas, presente da più di 40 anni nel tennis, dall’altra parte abbiamo ‘internazionalizzato gli Internazionali’. Valorizzare l’evento non solo nei luoghi, ma anche presso i cittadini del mondo, che sono clienti quotidiani. Tramite la community BNL, su Facebok abbiamo 1mln di persone che interagiscono anche con noi tramite We Are Tennis. Contributo alle attività di supporto, ma anche contributo tutto l’anno di interlocuzione, attenzione, durante i giorni i cui non si gioca a tennis a Roma e tramite lo strumento della rete per cercare di mantenere vivo rapporto comunità tennis. Giovanni (Malagò, ndr) è impegnato a veicolare il progetto di Roma 2024, noi BNL siamo stati sponsor olimpiadi 1960, oggi sicuramente è diverso. Nessuno può essere da solo in iniziative di questo tipo. Questa è un’occasione da ‘Roma Caput Mundi’ dello sport, evento che raccoglie sportivi del mondo, in cui lo sport vince su tutti i poteri ed egocentrismi. In ultimo volevo parlare di giovani. Noi guardiamo tutto e non ci concentriamo solo su grandi eventi. C’è bisogno di campioni, di eventi e tanto sport, che cominci da ragazzi di giovane età. In principio c’è la tolleranza, solo coniugando insieme tolleranza e solidarietà lo sport potrà essere quello che dovrà essere. Noi nel nostro gruppo abbiamo circa 250mila persone che lavorano in tutti i paesi, pensiamo di essere una grande impresa».
Infine non può che essere il turno dell’ex campione Nicola Pietrangeli, il quale risponde un po’ a coloro che hanno parlato prima di lui: «Sono correntista dal 1952 (ironizzando su quanto detto da Abete, ndr). Rispondo a Malagò che ha detto che è l’impianto più bello del mondo, ti credo c’è il mio nome su un di questi… (ride, ndr). Per quanto riguarda i biglietti, vi svelo un retroscena. Lo scorso anno volevo andare a vedere la Pennetta, ma non c’era posto e non ho potuto assistere al match.
Quante volte hai vissuto questo torneo da giocatore e quanti ne hai visti?
Giocati 22. Forse non tutti si rendono conto cosa vuole dire questa cifra. Ho smesso nel 73′, da li in poi li ho visti quasi tutti. Tranne per due anni, perchè l’allora presidente non voleva che andassi…
Partita più bella in questo torneo?
Non ricordo, ma la prima volta sono entrato in campo come giudice di linea per un incontro di Coppa Davis.
In qualsiasi posto tu vada tutti ti chiedono una foto, ecc. Il segreto del tuo successo?
Parlare di se stessi non è così facile, non mi sono mai montato la testa. C’è anche il bambino che chiede all’altro bambino, ma chi è questo signore? Vi assicuro comunque che mi fa un grande piacere.
Domanda a Binaghi. Novità circa i posti?
Si ho fatto accenno all’inizio. Abbiamo aumentato capienza sia Supertennis Arena sia sul Pietrangeli, ma anche reso lo spettacolo più bello e più vicino. Riserveremo il posto per Nicola…
E’ stretta l’etichetta di Masters 1000?
E’ evidente. E’ un format del torneo che ci va stretto, ci siamo già candidati con l’Atp, la quale ci consentirebbe di aumentare il numero dei giorni. Diventa un’esigenza. Credo che siamo fortemente favoriti nei confronti di Madrid, che vorrebbe up-gradarsi. Il processo di assegnazione ha subito una battuta di arresto in seguito alla scomparsa del presidente Atp (Brad Drewett, ndr) e quindi la decisione dovrebbe arrivare tra due anni in una posizione di ancora maggior forza rispetto alle altri candidature. L’impianto è quello che è, lo dissi anche ad Almenanno quando qualche anno fa era stato ampliato il centrale, il sold-out lo abbiamo avuto già 3-4 mesi prima dell’inizio del torneo.
Qualche dettaglio in più sull’aumento dei posti? Quant’è la capienza del Foro Italico?
Ti rispondo velocemente che la capienza non ha n infinito. Il nostro processo di Ground è anche la politica di grandi aperture al Foro, abbiamo la possibilità di far entrare anche 30mila persone, di vedere 40 incontri al giorno con un unico biglietto. E questa è una cosa che abbiamo solo noi. Lo Stadio Pietrangeli è stato definito per eccellenza il più democratico di tutti, perchè da’ la possibilità a tutti di assistere. Il giorno della finale è aperto. Il nostro impianto a differenza di Madrid è anche un parco sportivo. Anche dalle sue peculiarità, pertanto, la finale ad oggi sono disponibili 10.5000 posti per il campo centrale, la Grand Stand Arena ampliandola si arriva a circa 2000 posti e all’interno del Pietrangeli ci sono un migliaio di posti in più.
Interviene Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali d’Italia: “Il board dell’ATP ha deciso di congelare il calendario fino a tutto il 2018, si presume che dal 2019 possa prendere in considerazione la modifica del format”.
Su un possibile torneo Atp 250 italiano
Abbiamo da tempo già dato tutto a Sergio Palmieri, che ha attivato tutte le strade possibili. Lo vogliamo rendere un torno itinerante, i soldi li abbiamo, dovrebbe essere un modo per soddisfare la fama e fame di grande tennis che ci sono in Italia, a cominciare da Tennis Napoli, dove si sta disputando un Challenger con il montepremi più alto che ci sia all’interno di questo circuito. Due o tre anni in una località e due o tre anni in un altra, affideremo in modo gratuito alle società che si candideranno e che sono presenti nel territorio.
Ci sono dei tempi già previsti per la costruzione del tetto e l’ampliamento del centrale? Sarà subordinato alla candidatura o andrà avanti a prescinder?
Risponde Malagò: “Il tavolo verrà convocato massimo tra 2-3 settimane, per noi possiamo partire. E’ solo un problema burocratico e l’ipotesi di copertura non è assolutamente condizionata dalla candidatura olimpica, certo quest’ultima è sicuramente un asset importante”.
Dopo lo scioglimento del doppio, c’è un’idea di un altro doppio in vista di Rio 2016?
Risponde Binaghi: “Abbiamo per fortuna tre doppiste di altissimo livello mondiale, Sara Errani e Roberta Vinci hanno 5 tornei dello Slam e per tre volte hanno concluso l’anno al primo posto. Prima ancora di loro c’era riuscita Flavia Pennetta, insieme alla Dulko. Io e Malagò in vista di Rio, che non è proprio così vicino, abbiamo lo spirito di assecondare qualsiasi percorso”.
Dopo la conferenza stampa c’è stato anche il tempo di fare “due scambi” tra i quattro protagonisti della presentazione. Ecco alcune immagini:
Michele Spuri