APPROFONDIMENTO MOTO GP – Chiuso un 2014 a tratti esaltante, ma troppo spesso monotono visto il dominio dell’accoppiata Marquez/Honda, la Moto GP si appresta a ripartire, domenica a Losail (Qatar) il via promettendo maggiore spettacolo e più equilibrio. Innanzitutto la novità più grande: il ritorno di Suzuki e Aprilia che, seppur non competitive ad altissimi livelli, portano un maggior numero di moto in pista, grande varietà e soprattutto la promessa di maggiore equilibrio in futuro. Alle due case servirà tempo per mettersi in pari con le avversarie, ma gli anni bui sembrano, finalmente, alle spalle e il futuro della Moto GP sembra al sicuro.
Le due marche in più non sono certo l’unica novità di questo mondiale, che propone 25 piloti al via e 19 Gran Premi, anzi le novità più importanti arrivano dai “soliti noti”. La Ducati, sotto l’egida Audi, continua a lavorare per tornare grande e la sensazione è che il gap, non ancora colmato del tutto, sia stato accorciato ancora una volta. A Borgo Panigale hanno lavorato bene, la “Rossa” potrà finalmente dire la sua anche in gara e non solo in prova sul giro secco. Merito anche di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, il primo ormai un veterano della rossa, il secondo subito a suo agio con la moto ufficiale. I passi avanti più grandi però sembra averli fatti la Yamaha che, finalmente, ha recuperato sulla Honda per quanto riguarda il fronte cambio seamless che è stato finalmente introdotto anche sulla M1. Questo cambio, che per la verità non è una novità assoluta nemmeno per la Yamaha, interrompe i vuoti di potenza tra una marcia e l’altra, sia in accelerazione, sia in scalata, consentendo alla moto di essere molto più fluida. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo lo aspettavano con ansia e sembrano molto soddisfatti.
La Honda dal canto suo non è certo rimasta a guardare, ha lavorato tanto e bene e nei test invernali ha confermato, come se ce ne fosse bisogno, di essere comunque la squadra da battere, con un vantaggio su tutta la concorrenza. Eppure la sensazione è che quest’anno le cose non saranno più tanto semplici per Marc Marquez. Valentino, dopo le vittorie della scorsa stagione, si presenta ai nastri di partenza decisamente motivato e in forma e come tutti sanno quando non si corre contro il cronometro, ma contro gli avversari, riesce a portare la sua moto sempre al limite, se non oltre. Jorge Lorenzo invece, dopo il brutto 2014, si ha lavorato tutto l’inverno ed è in forma smagliante, rispetto a 12 mesi fa, pare, abbia perso ben 5 Kilogrammi. Impossibile poi dimenticare Dani Pedrosa, il veterano spagnolo è un’eterno incompiuto, ma quando è in salute è sempre un osso duro, per tutti e quest’anno vuole dimostrare a se stesso e al mondo intero di non essere la spalla di nessuno, conquistando quel titolo che in carriera gli è sempre mancato.
Realisticamente questi 4 piloti si giocheranno il titolo, ma alle loro spalle i motivi di interesse non mancano, anzi. Detto della Ducati e della “mission” dei due Andrea, non possiamo non guardare con grande interesse al ritorno in Moto GP di Marco Melandri. Dopo gli anni in SBK il ravennate è tornato ai prototipi e vuole mostrare al mondo di avere ancora tanto da dare al mondo delle corse. Grande curiosità anche per Maverick Viñales e Jack Miller i due baby fenomeni classe ‘5 hanno voglia di stupire. Attenzione anche poi ai fratelli Espargaro, entrambi hanno talento e negli ultimi anni hanno mostrato di essere veloci, l’incognita per loro è più che altro il mezzo: Aleix guida (assieme a Viñales) una Suzuki; mentre il fratello Pol guida una delle due Yahama Tech 3, l’altra è di Bradley Smith, altro pilota con velleità importanti.
Edoardo Lavezzari