NOTIZIE CALCIO – E’ un Sinisa Mihajlovic molto deciso quello che parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida della sua Sampdoria contro il Cagliari. Queste le sue parole riportate dal sito ufficiale doriano: “Dall’inizio del girone di ritorno abbiamo fatto 6 punti, all’andata ne avevamo 14, ora è necessario vincere per restare in alto. Abbiamo rispetto del Cagliari, che è una buona squadra e ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, ma noi siamo più forti di loro e giochiamo in casa: dobbiamo vincere, ripartendo dal secondo tempo di domenica scorsa. Il Cagliari non può e non vuole perdere se dovesse essere battuto a Genova avrebbe un piede in Serie B. Noi dovremo fare come nei secondi 45 minuti con l’Atalanta, perché se prendiamo gol all’inizio e andiamo in svantaggio mi arrabbio. Se è vero che siamo più forti di loro è anche vero che se questa partita non si affronta nella maniera corretta diventa molto difficile. La gara di domani è molto importante perché avremo poi delle sfide difficili in sequenza. E per di più tre di questi quattro impegni saranno in trasferta. Se vogliamo restare là in alto non possiamo sbagliare. Non ho mai avuto dubbi su questa squadra magari li hanno avuti i tifosi o i giornalisti. Noi sappiamo chi siamo e cosa possiamo fare. A mercato aperto avevo detto che quando saremmo stati a posto fisicamente avremmo visto il nostro valore: siamo sulla buona strada, serviva solo un po’ di tempo. Possiamo ancora migliorare. Abbiamo le carte in regola per divertire e divertirci. Noi daremo il massimo, anche questo sabato, perché se sbagliamo in un paio di settimane si può finire settimi o ottavi e far dimenticare quanto di buono è stato fatto. Abbiamo una buona rosa, che vale il posto dove siamo. L’abbondanza? Non è un problema, ma propone dolci dubbi, perché comunque si gioca in undici. Sta ai ragazzi mettersi a disposizione. Sceglieremo i migliori gara per gara, cercando di comprendere quali sono in base a stato fisico, esigenze e avversari. I miei devono solo dare il massimo sia che partano dall’inizio sia che subentrino, come fatto sino ad ora. La gara d’andata? Facemmo bene per un tempo, anzi sino al rigore di Cacciatore. Poi venne fuori il Cagliari, che comunque è una squadra di tutto rispetto, e rischiammo anche di perdere. Non fu una questione di fisica, come non lo è stata nelle partite con Palermo e Sassuolo, riguardo alle quali qualcuno ha detto che eravamo stanchi. Non c’entrava il fisico, perché i test dicevano alto; però è difficile mantenere lo stesso ritmo per 90 minuti: tutti vorremmo fare come il Bayern Monaco, ma non è facile, pur lavorandoci su. La formazione? Ho dei dubbi: tre dubbi. Non so ancora, ma ho due allenamenti per valutare. Eto’o questa volta è punto certo? Boh, ne siete sicuri? Comunque qualcuno in panchina dovrà sempre andare, ma la concorrenza sana fa bene a tutti. Mi vedete come un “sergente di ferro”, ma sappiate che la squadra ha scelto di non fare il ritiro e io non ho potuto dire nulla. Ho dato loro fiducia, se non ci saranno problemi d’approccio continuerò a starli a sentire, altrimenti già sanno che esistono ritiri da quattro o cinque giorni“.