Doha 2014. L’Italia c’è: Orsi, Di Pietro, Di Fabio, Ferraioli ma non solo…

Gregorio Paltrinieri

Si è concluso ieri il XII Mondiale in vasca corta che si è disputato a Doha dal 3 al 7 Dicembre 2014. E’ stata una competizione positiva per l’Italia non tanto dal punto di vista delle medaglie ma delle prestazioni in vista del Mondiale in vasca lunga a Kazan il prossimo giugno. Subito dopo le convocazioni era stato criticato il direttore tecnico Cesare Butini, attaccato per alcune convocazioni a sorpresa come quella di Aglaia Pezzato o Matteo Rivolta.

L’esperienza azzurra non inizia in modo positivo viste le eliminazioni di Filippo Magnini ed Andrea Mitchell D’Arrigo nei 200 metri stile libero e nella staffetta 4×200 stile libero femminile, attaccata anche da Federica Pellegrini attraverso un Twitter: “Non ho parole..sono incazzata nera..non si può stare fuori da una finale così importante per non aver fatto le giuste valutazioni”. Ma le prestazioni non sono così deludenti per azzurri e azzurre.

Da segnalare i vari record italiani battuti oltre che dalle staffette anche da Niccolò Bonacchi, Erika Ferraioli, Marco Orsi, Silvia Di Pietro. Il primo non conquista la finale nel dorso ma riesce nelle varie distanze a migliorare i vari personali che lo portano sicuramente tra i migliori a livello europeo. Erika in questo momento ha una condizione stratosferica. Avvicina il record italiano dei 100 stile libero, mentre nei 50 migliora di oltre due decimi il precedente che apparteneva già a lei. Anche Silvia si riporta tra le prime cinque nel mondo nei 50 farfalla stabilendo sempre il nuovo record italiano ma la notizia più positiva arriva da Marco Orsi. Il bolognese ottiene la medaglia d’argento nei 50 stile libero stracciando il suo precedente record italiano firmato tanti anni fa.

Mondiale non ricco di medaglie ma soddisfacente anche per il talento azzurro Arianna Castiglioni. La veneta, nonostante non stia attraversando un momento di forma eccezionale, stabilisce il nuovo personale e si conferma in continua crescita specialmente nei 100 rana alla sua prima competizione intercontinentale nella carriera. Ma lei non è contenta: “Contenta ma non al 100%…contenta perché il tempo nei 100 è il mio migliore però so che potevo fare qualche decimo di meno”.

Bene anche Ilaria Bianchi nei 100 farfalla mentre è molto positivo il rientro tra i grandi di Fabio Scozzoli che conquista la finale nei 50 rana mentre nei 100 ottiene un buon tempo anche se ancora per rientrare tra i grandi del mondo deve abbassare di altri decimi il suo tempo stagionale. Il tempo c’è, Kazan non è ancora così vicino ed il suo obiettivo saranno le finali di ogni gara.

Le notizie positive arrivano dai giovani talenti Aglaia Pezzato, Nicolangelo Di Fabio e Simone Sabbioni che migliorano di molto il loro personale alla prima esperienza tra i “grandi” ed ora tenteranno di confermarsi durante la stagione per volare a Kazan dove si confronteranno con i più forti al mondo, alcuni assenti a Doha. Per Sabbioni le notizie positive arrivano dalle gare individuale dove, nonostante non abbia mai passato le batterie, è arrivato sempre nei primi 20. Pezzato e Di Fabio, invece, sono stati impegnati nelle staffette arrivando anche sul podio.

Come detto prima ci sono state pochissime delusioni per gli azzurri ma Luca Dotto, Matteo Rivolta ed Andrea Mitchell D’Arrigo sicuramente non hanno convinto. Il primo doveva essere insieme a Marco Orsi la freccia azzurra ma non riesce ad ottenere mai una finale confermando di non stare molto bene. Dopo Barcellona 2013 anche Matteo Rivolta sembra essersi perso. L’azzurro non riesce a ritrovare la condizione di circa un anno fa e sicuramente per Kazan 2015 deve migliorare altrimenti la convocazione potrebbe non arrivare. Infine Andrea Mitchell D’Arrigo ancora non riesce ad esplodere. Il talento italo-americano non riesce a conquistare la finale nei 400 stile libero confermando di controllare troppo nelle prime vasche compromettendo il resto della gara e la qualificazione.

Discorso a parte per Federica Pellegrini. per lei Berlino è stato uno spartiacque fondamentale in vista di Rio ma per ora le scelte non sembrano dargli la ragione. La separazione con il tecnico francese Philip Lucas sembra molto dolorosa visto i risultati ottenuti a Doha. Il quinto posto nei 200 stile libero, la sua gara ideale, è stato solamente l’ultimo di segnali che erano iniziati già dal primo giorno dove attraverso Twitter aveva attaccato il direttore tecnico Cesare Butini dopo l’eliminazione della 4×200 stile libero dalla finale. La rinuncia ai 400 stile libero e l’iscrizione ai 200 dorso, che non hanno dato i risultati sperati, sono segnali di confusione per la veneta. Deve ritrovarsi subito altrimenti a Kazan sarà una nuova debacle. L’avventura con Matteo Giunta allenatore difficilmente finirà ma se vuole tornare ai livelli che gli spettano ha bisogno di trovare un vero allenatore. Il nuoto a livello femminile fino a Rio 2016 ha sempre lei come punta di diamante.

Francesco Spagnolo

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