NOTIZIE FIORENTINA – Giorno di presentazione ufficiale per Anderson, il centrocampista arrivato a Firenze dal Manchester United e che ha già esordito con la Fiorentina domenica scorsa contro il Genoa. Queste le sue parole in sala stampa: “Ho scelto Firenze per il progetto, ho voglia di vincere quanto ho vinto al Manchester United e se possibile anche di più. In lotta per il campionato, si gioca l’accesso in Champions League. E’ vero che vengo da un club di grande blasone, ma sono qui per convincere e dimostrare il mio valore e voglio restare molti anni.
Il mio ruolo? Non c’è una posizione precisa, io nasco come attaccante ma in Inghilterra ho imparato anche a difendere e sono a disposizione dell’allenatore per giocare dove c’è bisogno. Il declino allo United? Capita a tutti i grandi club, ci sono grandi giocatori e ne usciranno. Il numero 88? E’ il mio anno di nascita e poi al Manchester avevo il numero 8 che mi piace molto, ma qui era occupato. Andow? E’ il nome con cui mi chiamavano in Inghilterra. Che tipo sono? Sono una persona tranquilla e normale, ho affetti e amici sia in campo che fuori dal mondo del calcio.
Come viene vista la Fiorentina all’estero? Della Fiorentina si riconosce che c’è un progetto, l’anno scorso ha sfiorato la Champions e quest’anno è in corsa. E’ un club che sta mettendo in piedi un progetto di crescita molto ambizioso, con un allenatore giovane. Il calcio italiano è molto tattico e Montella trasferisce le sue idee sul campo. Nella squadra ci sono tanti giocatori importanti e di esperienza come Ambrosini e Pizarro. Montella mi ha dato grande fiducia nonostante venissi da un periodo difficile nel Manchester e la fiducia ti spinge a dare il massimo.
La Nazionale? Ho fatto le trafile e questa può essere l’occasione per tornarci. Ma prima vengono gli obiettivi di squadra, lottare ai vertici fino alla fine e conquistare la Champions. Firenze? Non ho ancora avuto tempo di visitarla, ne ho sempre sentito parlare come una delle città più belle del mondo.
La mia condizione fisica? Ho subito un infortunio importante al Manchester, mi sono rotto il crociato qualche anno fa. Ma adesso sto bene e ho solo bisogno di giocare per trovare il ritmo partita. Il cibo italiano? E’ tutto buonissimo, me l’avevano detto e lo sto verificando di persona”.
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