Dalla scelta di cacciare Allegri fino a quella di prendere l’olandese, la rivoluzione in casa Milan è iniziata e guidarla è stata Barbara…
APPROFONDIMENTO MILAN – Che l’avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan fosse ormai giunta al termine era chiaro a tutti dal momento esatto in cui è finita Sassuolo – Milan. Ben prima del durissimo comunicato, via ANSA, di Barbara Berlusconi che di fatto esonerava l’allenatore toscano in diretta televisiva. Eppure quanto successo nelle ultime ore tra Milanello, Arcore e via Aldo Rossi, ha proprio il marchio di fabbrica di Barbara Berlusconi. La giovane amministratrice delegata, che sulla carta dovrebbe occuparsi della parte commerciale e non dell’area tecnica; ha avuto l’ultima parola sia sul vecchio allenatore, sia su quello nuovo.
Adriano Galliani, che si è detto dispiaciuto per l’esonero, questa volta non si sarebbe opposto alla decisione di esonerare Allegri, ma ha avuto poca voce in capitolo sia sui modi, sia sui tempi dell’esonero. Difficile invece ricostruire esattamente cosa sia successo esattamente per arrivare a scegliere Clarence Seedorf. E’ evidente che Galliani avrebbe preferito la soluzione interna, ma Mauro Tassotti e soprattutto Filippo Inzaghi hanno tentennato fin troppo. Nessuno dei due voleva prendere il mano il peggior Milan degli ultimi 28 anni e traghettalo stancamente a fine stagione, sapendo di non avere alcuna chance per l’anno successivo. Una cosa è certa, la frattura tra famiglia Berlusconi e Galliani non è affato sanata e non è un caso che ieri Silvio e Barbara fossero a pranzo ad Arcore, mentre Galliani era a Milanello per salutare Allegri e per parlare con la squadra.
Già la squadra, secondo le prime ricostruzioni, molti nello spogliatoio avrebbero esultato alla notizia dell’esonero, Galliani però ha voluto mettere in chiaro le cose: senza Allegri i giocatori non hanno più alibi e da qui a maggio tutti dovranno cambiare atteggiamento. Vedremo se davvero sarà così, quel che è certo è che il Milan da giovedì, con l’arrivo di Seedorf, cambierà radicalmente: dal modo di allenarsi, a quello di giocare, a quello di parlare con la stampa. La rivoluzione è iniziata, vedremo dove porterà.
Edoardo Lavezzari