Il tecnico gialloblu ha parlato in conferenza stampa: “A San Siro essere “bellini e bravini” non sarà sufficiente”…
NOTIZIE PARMA – Il tecnico del Parma, Roberto Donadoni, non vuole distrazioni dopo la vittoria in Coppa Italia con il Varese e in conferenza stampa, ha preparato l’ambiente alla sfida di domani sera contro l’Inter:
LA VITTORIA IN COPPA ITALIA – “La gara di martedì sera è stata importante per noi per passare il turno. Poi partite di questo tipo sono sempre una lama a doppio taglio: facendo giocare diversi giocatori che hanno giocato poco fin qui da un lato è positivo perchè dai loro minutaggio, dall’altro ci si espone facilmente a critiche perchè se la gara va male possono dire che l’hai snobbata.. Comunque l’importante è stato dare spazio e possibilità a tutti. Anche se parlo sempre di uno spazio che i ragazzi si devono saper conquistare con il lavoro in settimana, e non perchè si gioca una competizione piuttosto che un’altra. In questi giorni per esempio non ho visto l’atteggiamento giusto. Questo mi rammarica e non mancherò di dirlo alla squadra. Non voglio che un risultato positivo sia metabolizzato in modo sbagliato“.
L’INTER – “Andiamo ad affrontare un match difficile e delicato contro un avversario prestigioso che arriva da risultati che possono non averlo soddisfatto pienamente e questo è sempre fonte di reazione e di carica ulteriore. Quindi noi, vista la superiore caratura tecnica complessiva dell’Inter, dovremo metterci più determinazione e volontà di loro. Una squadra forte, con carattere, non si accontenta e vuole sempre fare qualcosa in più di quello che ha già fatto. A San Siro essere “bellini e bravini” non sarà sufficiente, di questo dobbiamo avere consapevolezza“.
LA FORMAZIONE – “Schierare il 4-3-3? Una possibilità ma non c’è nel nostro caso un modulo che prevale su un altro. Come ho sempre detto conta la volontà e la determinazione di sapersi adattare e di interpretare la soluzione scelta“.
ANTONIO CASSANO – “Ha fatto quel che è lecito aspettarsi. Sono infortuni che possono capitare, io mi sono rotto il naso tre volte, una alla vigilia di un campionato europeo. Lui ci tiene molto a essere in campo, è in un buon momento di forma e può essere da traino ai compagni. L’importante è che gare come queste non vengano viste e presentate come partite di rivincita personale o di gruppo ma per noi solo come confronti contro avversari di grande livello”.