Lazio-Napoli. Lotito: “Non è possibile che i tifosi italiani all’estero debbano subire soprusi”

Ecco le dichiarazioni del patron biancoceleste, riguardo la situazione dei tifosi in Polonia…

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NOTIZIE SS LAZIO – Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, nel prepartita di Lazio-Napoli, ha parlato ai media della situazione dei tifosi ancora in stato di fermo in Polonia.

LOTITO A SKY SPORT

Com’è la situazione dei ragazzi a Varsavia? Si è un po’ sottovalutata la vicenda dall’Osservatorio in una trasferta considerata a rischio?

“Per quanto concerne lo stato dell’arte, la società si è resa da subito disponibile per supportare i nostri tifosi che, nella stragrande maggioranza dei casi, stavano subendo dei soprusi veri e propri, perché non c’erano condizioni per fare i fermi. Mercoledì albergavano al NovoHotel una cinquantina di tifosi della squadra avversaria sono andati vicino all’hotel per cercare lo scontro ed aspettare le persone che sarebbero rientrate o uscite. Questo ha comportato, dopo un paio d’ore, una perquisizione della polizia nell’albergo, svegliando anche chi stava dormendo e non sapeva nulla, senza tuttavia creare nessuno stato d’allarme in termine di scontro e offesa alla polizia locale. Il giorno successivo i tifosi sono venuti dai nostri rappresentanti a raccontare l’accaduto e noi gli abbiamo consigliato di riunirsi ed andare insieme allo stadio per evitare comportamenti scomposti nel tragitto verso lo stadio. Ci siamo messi in contato con le forze dell’ordine, noi non avevamo al seguito le forze dell’ordine italiane: se questo fosse successo, come è stato per i polacchi a Roma, questi sarebbero stati intermediari e rappresentanti presso la polizia polacca, che non avrebbe potuto avere comportamenti provocatori e prevaricatori. Abbiamo avvisato la polizia polacca dell’accaduto, chiedendo che i 250 tifosi della Lazio potessero essere scortati allo stadio. Senonché, arrivata la polizia, questa ha iniziato a fare i fermi, tirando fuori le manette anche con persone che avevano l’unica colpa di trovarsi lì in quel momento“.

LE CONSEGUENZE –Qualcuno sicuramente avrò reagito in modo scomposto, parliamo di coloro che oggi sono oggetto di processo, contrastando l’atteggiamento della polizia. I tifosi sono stati trasferiti tramite diverse camionette in diversi commissariati di polizia o caserme sparse nel territorio, lasciando le persone rinchiuse con temperature rigidissime e il giorno dopo sono stati rilasciati alcuni dopo aver pagato una multa per schiamazzi, altri sono stati sottoposti oggi a processo. E’ chiaro che se ci fosse stata la Polizia Italiana, questo non sarebbe mai accaduto: una volta successe in Grecia un fatto simile e la Polizia Italiana intervenne subito a favore dei tifosi italiani. La società ha fatto tutto quello che era in suo potere in termini di rapporti con l’Ambasciata, che ha aperto subito un’Unità di crisi, dando riferimenti alle persone”.

LA TELEFONATA CON LA BONINO – “Oggi ho ricevuto una telefonata del ministro (Bonino), aggiornandomi sullo stato delle cose: non è possibile che quando gli italiani vadano all’estero siano sottoposti a questo genere di comportamenti e quando gli altri vengono in Italia gli si permetta di fare quello che vogliono, ricorderete i polacchi che sono arrivati a scontri con la Polizia senza però ripercussioni penali. Su questo chiedo ufficialmente un intervento risolutore, perché c’erano molti tifosi e persone coinvolte che non avevano nulla a che vedere con le frange più accese del tifo laziale, persone che si ritrovavano per la prima volta con la propria famiglia a seguire la squadra. Poi è normale che chi compie illeciti deve essere sanzionato, ma non può e non deve più capitare che i tifosi della Lazio vengano additati come persone da reprimere solo per fatti passati e senza aver fatto nulla”.

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