Il tecnico francese ha parlato in conferenza stampa: “L’Atalanta? Storicamente è una piazza difficile”…
NOTIZIE AS ROMA – L’allenatore della Roma, Rudi Garcia, ha incontrato poco fa i giornalisti nella sala stampa di Trigoria in vista dell’impegno di domenica a Bergamo con l‘Atalanta. Ecco le dichiarazioni integrali del tecnico giallorosso, riporta da Romanews.eu:
Che tipo di ostacolo rappresenta l’Atalanta? E’ riuscito a lavorare nel lavoro specifico come aveva detto dopo il Cagliari?
Storicamente è una piazza difficile. Per me è un po’ come prima di andare a Udine, perchè l’Atalanta è una squadra che gioca bene in casa ed ha sempre fatto risultati, lo sappiamo. Dovremo fare il nostro gioco e andremo come sempre per vincere, non per altro.
Un giudizio su una vicenda che sta tenendo banco nel calcio italiano. In queste ore si parla della possibile uscita di scena di Galliani, che ne pensa?
La risposta è semplice. Io vedo il campionato italiano con tante squadre di qualità e vuol dire che tutti questi club lavorano molto bene, dagli allenatori alla società. L’esempio clamoroso è come vanno le tre squadre in Champions, che possono passare il girone. Significa che qui si lavora bene, con professionisti di qualità.
La proprietà con Pallotta le ha fatto tanti complimenti. Sente il peso degli elogi?
E’ una motivazione in più. E’ un onore sentire il presidente parlare così e dà ancora più voglia di essere all’altezza.
La Roma ha perso un po’ il passo. La cosa la preoccupa?
Abbiamo vinto dieci partite e pareggiate tre, per il momento non abbiamo perso ed abbiamo la miglior difesa d’Europa. Ancora una volta la cosa importante è giocare bene e quando vediamo le statistiche contro il Cagliari, vediamo che sono le migliori anche per numero di tiri. Ci sono cose da migliorare, abbiamo lavorato sui calci piazzati. La fiducia nei ragazzi è totale, così come la loro. Abbiamo fame e vogliamo continuare a fare bene. Io sono tranquillo, mi sembra anche i giocatori, ma soprattutto molto motivati come il loro allenatore.
Contro il Cagliari qualche giocatore non era al meglio a fine partita. Questa settimana è stata sufficente per recuperare?
Si, è stata una settimana normale. Il problema della partita contro il Cagliari era per chi stava in Nazionale, giocando troppo. Questa settimana è tutto più a posto, abbiamo fatto lavoro di recupero per alcuni ed ho visto un entusiasmo interessante. Il gruppo è sempre unito e pronto a dare il meglio, questo per me è veramente una cosa bella.
Nel giro di due settimane rientreranno Totti e Destro. Ha pensato già ad una convivenza dei due o uno esclude l’altro?
Non ci ho pensato perchè per ora Francesco non c’è. Mattia gioca oggi perchè ha bisogno della competizione, ma se gioca oggi vuol dire che è guarito. Adesso lui e noi dobbiamo lavorare sulla forma fisica, per questo gioca oggi. Niente è meglio che giocare.
Da quello che ha detto in queste settimane secondo lei non c’è diffferenza tra inizio stagione ed ora. Il fatto che si vada in gol con più difficoltà non potrebbe diventare però una sindrome per i giocatori?
Penso di no. Dobbiamo lavorare di più su questi punti in allenamento e non abbiamo altro da fare di più. Non è il caso nostro, ma quando un bomber ha un periodo difficile lavora ancora di più e pensa al gioco collettivo invece che alla sua possibilità di fare gol. Noi abbiamo tanti giocatori che possono segnare e non abbiamo questo problema. Per me è solo un problema di efficacia e su questo si lavorerà, sperando in un po’ più di fortuna. I ragazzi hanno fiducia.
Tornando su Destro. Lei dice che è guarito, ma è pronto per giocare dall’inizio?
No.
Domenica ben cinque diffidati, terrà conto di questo per scegliere i titolari?
No. Qui in italia è diverso dalla Francia, dove dopo dieci partite vanno via le tre ammonizioni. Qui non dobbiamo pensare a questo, ma dobbiamo giocare in modo normale e quando giochiamo ci sono sempre i falli. Perchè avere paura? Giochiamo con una sana aggressività come tutti e niente di più. Il direttore di gara gestisce tutto e l’idea buona sarà non prendere un giallo, ma non ci penso. Non volgio pensare troppo lontano, ma concentrarsi sulla partita che arriva.
Pallotta vorrebbe che lei fosse il Ferguson della Roma, pensa sia possibile in Italia?
Tutto è legato ai risultati. Sappiamo la regola, ma come già ho detto è una cosa che motiva di più quando il presidente dice una cosa del genere, si sente ancora più voglia di fare bene soprattutto per la Roma, non per il presidente. La Roma deve essere sopra a tutto. Sono felice di essere qui, ho un rapporto buono con tutti ed è la cosa più importante. La qualità dei rapporti esiste e dà la voglia di dare il meglio.
Burdisso ha detto che pur di fare il Nondiale andrebbe via. Romagnoli e Jedvaj sono con la Primavera. C’è un problema là dietro sull’affidabilità?
Io penso a vincere a Bergamo. Non bisogna parlare di mercato e su questo devo dire che tutte le cose che leggo io sono false. Non abbiamo ancora parlato con Sabatini, ma per ora non c’è nulla. Ho una rosa che mi piace e siamo secondi senza una rosa di qualità, con giocatori d’esperienza. Una rosa che dà il meglio e puo ancora fare meglio. Dobbiamo solo lavorare forte e non pensare al mercato.
Aver perso il primato in calssifica può cambiare la motivazione? è cambiato qualcosa nel gruppo?
Abbiamo preso un punto su terzo e quinto posto, abbiamo solo perso il primo posto. Il primo posto però non è il nostro obiettivo, ma solo una bella cosa e lo meritavamo. il nostro obiettivo è tornare in Europa e guadagnare un punto sul terzo posto è stata una buona cosa. Per ora penso che sia una buona cosa essere secondi e non primi, cosi oggi non ho sentito parlare di scudetto ed è una cosa che ci fa stare più tranquilli. Non abbiamo perso l’ambizione, ma pensiamo all’Europa e dopo vedremo dove saremo nello sprint finale.
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