Il direttore sportivo nerazzurro parla alla stampa subito fuori la sede dei nerazzurri….
Notizie Inter – Uscito dalla sede dell’Inter il direttore sportivo nerazzurro Marco Branca ha parlato ai giornalisti presenti dell’incontro col nuovo presidente Erick Thohir e dell’incontro tenutosi oggi: “Mi ha fatto un’ottima impressione, ha molto entusiasmo. Oggi ha dettato le linee guida su come vuole che il club sia strutturato, ma nulla di più. Al momento non posso dire di più, ma nei prossimi giorni qualcosa di più potremmo dirvela. Non siamo scesi nei dettagli tecnici anche perché c’era poco tempo. Non credo comunque che nell’immediato ci siano grandi cambiamenti. Quelli si vedranno solo nel lungo periodo. Champions nel 2016? Credo che sia un lasso di tempo logico per porsi questo obiettivo: un grande club deve essere sempre competitivo e lottare per i grandi traguardi fino in fondo. Quindi gli obiettivi di una grande squadra come l’Inter sono sempre gli stessi. Non abbiamo parlato di mercato, prima vanno verificati tutti i settori e le possibilità del club e ci muoveremo di conseguenza. Moratti? È il mio presidente onorario e non ho bisogno di dirgli nulla pubblicamente. Ha fatto una cosa inimmaginabile per i tifosi dell’Inter, prima del suo arrivo erano decine di anni che non si vinceva tanto. Ci ha messo tempo, passione e tantissime risorse personali. Da parte del mondo sportivo c’è sicuramente riconoscenza nei suoi confronti. Del mio futuro ne avete parlato più voi giornalisti di quanto ci abbia pensato io. È giusto perché fa parte del vostro mestiere, ma io penso solo al lavoro e al bene della squadra. Sono abituato a dare sempre il massimo per il mio club. Giovani? Sono sempre stati importanti, noi li abbiamo fatti giocare quando erano all’altezza dell’Inter, che non è una squadra facile da sopportare dal punto di vista tecnico e di pressione.Parlare troppo di giovani significa dar loro troppe responsabilità, perché quando vanno in campo e non sono all’altezza delle aspettative si butta addosso la croce a loro e a chi li fa giocare. I tifosi devono fidarsi della responsabilità del club di far crescere bene i propri giovani“.